Elezioni Cnsu 2013 Studenti Indipendenti
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
mercoledì 30 novembre 2011
martedì 29 novembre 2011
giovedì 24 novembre 2011
Sit-In _ Mo Basta!
Rete in Difesa del Teritorio "Franco Nistico"
Domani
mattina, 25novembre, alle ore 10.00 nell'aula magna dell'Università
della Calabria, durante la passerella della cosiddetta Conferenza
Regionale per l'Educazione Ambientale sarà presente il governatore
Scopelliti.
Sarà una buona occasione per mettere sotto il muso dei responsabili sistituzionali una parte dei problemi dei cittadini e delle cittadine calabresi.
Accorrete numerosi.
Sarà una buona occasione per mettere sotto il muso dei responsabili sistituzionali una parte dei problemi dei cittadini e delle cittadine calabresi.
Accorrete numerosi.
Diritti in discarica
Viene
a parlare in questa università il massimo rappresentante della nostra
giunta regionale e, aldilà dell'ospitalità di facciata che caratterizza
queste passerelle istituzionali, crediamo che la vera ospitalità sia
fondata sulla chiarezza e sulla responsabilità reale e, appunto per
questo, come studenti, precari e in generale come cittadini, non
possiamo non prendere parola rispetto ai gravi problemi che attanagliano
la Calabria.
Di chi è la responsabilità di un territorio,
diventato una pattumiera internazionale? Siamo sommersi di rifiuti di
ogni tipo: troviamo scorie radioattive nei nostri fiumi, nei nostri mari
e persino nelle nostre scuole. Queste stesse istituzioni, oggi
promuovono una vetrina per cercare di riabilitare la loro immagine, a
fronte delle loro pesanti responsabilità politiche e giudiziarie, come
il qui presente assessore regionale all'Ambiente per il caso Enertech.
Oramai è chiaro che il nostro territorio viene considerato solo come
oggetto di speculazione per gli interessi delle grandi multinazionali
che - soprattutto in Calabria - si traducono in interessi mafiosi e
nelle clientele dei vari potentati. Questi avvelenatori, usano spesso
l'arma del ricato del lavoro approfittando della precarietà generale
della Calabria, per propinarci impianti e inquinamento. Non possiamo
stare sulla porta ad aspettare che ci venga tolto il nostro diritto alla
salute, mentre il nostro territorio viene devastato dalla speculazione
creata attraverso inceneritori e discariche in cui finiscono rifiuti
radioattivi, speciali e non.
Appunto per questo, crediamo sia arrivato il momento
che i cittadini inizino a rivendicare i loro diritti ed autorganizzarsi
per contrastare queste lobby di potere che da anni devastano la
Calabria, non solo attraverso una scellerata e dannosa politica sui
rifiuti ma anche attraverso la gestione criminale di un altro settore
cruciale, quello delle costruzioni. Le concessioni edilizie non vengono
elargite in base al reale impatto ambientale, ma in base a clientele e
talvolta anche per riciclare denaro sporco. Così, mentre gli affitti
raggiungono prezzi esorbitanti, mentre l'edilizia popolare è fatiscente e
degradata e le politiche di sostegno abitative sono assenti, di contro
aumenta il numero dei cantieri disseminati per la città, che devastano
l'ecosistema lasciando palazzi vuoti.
Per molti studenti il diritto all'abitare si lega
alle politiche sul diritto allo sudio. La regione calabria continua a
dimenticarsi degli studenti che hanno bisogno di sostegno per continuare
il loro percorso di formazione. E' il caso dei fondi regionali per le
borse di studio. Nonostante il Ministero abbia già provveduto a
stanziare i fondi, l'amministrazione regionale ne ha ritardato il
trasferimento, e gli studenti calabresi non hanno ancora ricevuto ciò
che gli spetta di diritto. Anzi, rileviamo un pesante rialzo dei prezzi
dei trasporti, per il quale dobbiamo solo ringraziare la giunta
regionale. Si parla di fuga dei cervelli, ma gli investimenti dove sono?
Intanto si continuano a finanziare progetti e opere inutili, visite
papali e masters alle università private Bocconi e LUISS. Tutto questo,
in perfetta sintonia con le riforme Gelmini, sostenute dai baronati
universitari e appoggiate finanche dal premier Monti.
Come studenti, precari e cittadini vogliamo
costruire una opposizione sociale alla logica di gestione emergenziale
che, con il pretesto della crisi, commissaria i nostri diritti e la
stessa democrazia - tanto decantata quando fa comodo, quanto accantonata
quando disturba - a vantaggio di banchieri, delle istituzioni
finanziarie e dei vari comitati d'affari che si spartiscono e
privatizzano le risorse naturali e lo stato sociale mandando i nostri
diritti in discarica.
Ed è per questo che a questo attacco complessivo non
possiamo che rispondere, tutti uniti, per un obittivo concreto per la
Calabria e la nostra salute. La fine del commissariamento all'emergenza
rifiuti. Crediamo che 15 anni siano bastati a dimostrare che questa
classe dirigente non ha la volontà politica di costruire un sistema
efficace di raccolta differenziata. Al contrario, vuole arricchire i
gruppi di potere politico-mafiosi che speculano sui rifiuti. Da troppo
tempo continuano a restare legalizzate discariche abusive e continuano a
proporci veleni e inceneritori. La nostra volontà invece è chiara:
siamo per la salute, siamo per la difesa del territorio e dei nostri
diritti. Perciò ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità ed a
partire dal commissario dovranno dimettersi tutti e andare - loro, sì -
DIRITTI IN DISCARICA!
Cos'è successo lunedì 21 novembre:
martedì 22 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
martedì 15 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
MO BASTA! Riuscita la grande manifestazione di Crotone
[Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2011 ore 15.00]
WEB
[italy.indymedia.org] Crotone: grande successo per la manifestazione per dire basta al commissariamento emergenza rifiuti. in Calabria.
[infoggi.it] Rifiuti: Corteo a Crotone, “Chiudere gestione commissariale”
[gazzettadelsud.it] Hanno sfilato in 3000 per dire basta al commissariamento nel settore dei rifiuti
[nuovacosenza.com] Cittadini in piazza a Crotone per chiudere gestione commissariale rifiuti
[ilquotidianodellacalabria.it] Crotone: in 2mila al corteo per chiedere la fine del commissariamento rifiuti
[ilmanifesto.it] Cinquemila in piazza a Crotone contro l’emergenza rifiuti
[ansa.it] In piazza a Crotone, chiudere gestione commissariale rifiuti
[italy.indymedia.org] Crotone: grande successo per la manifestazione per dire basta al commissariamento emergenza rifiuti. in Calabria.
[infoggi.it] Rifiuti: Corteo a Crotone, “Chiudere gestione commissariale”
[gazzettadelsud.it] Hanno sfilato in 3000 per dire basta al commissariamento nel settore dei rifiuti
[nuovacosenza.com] Cittadini in piazza a Crotone per chiudere gestione commissariale rifiuti
[ilquotidianodellacalabria.it] Crotone: in 2mila al corteo per chiedere la fine del commissariamento rifiuti
[ilmanifesto.it] Cinquemila in piazza a Crotone contro l’emergenza rifiuti
[ansa.it] In piazza a Crotone, chiudere gestione commissariale rifiuti
STAMPA
[ilmanifesto.it] Discariche ed ecomafie, la Calabria fa il pieno
[il quotidiano della calabria] Mo basta commissari
[calabriaora] La Calabria dice basta all’emergenza rifiuti
[ilmanifesto.it] Discariche ed ecomafie, la Calabria fa il pieno
[il quotidiano della calabria] Mo basta commissari
[calabriaora] La Calabria dice basta all’emergenza rifiuti
SERVIZI TV
[telecosenza / WDI] Crotone: “Mo’ Basta” con il commissariamento dei rifiuti
[CalabriaNews 24] Corteo di associazioni studenti e amministratori per dire MO BASTA
[TM news] Emergenza rifiuti in Calabria, protestano i cittadini: “Mo basta”Emergenza rifiuti in Calabria, protestano i cittadini: “Mo basta”
[Rai Tgr Calabria] Intervista in diretta in studio venerdì 11 novembre
[Rai Tgr Calabria] Servizio andato in onda sabato 12 novembre ore 19.00
[telecosenza / WDI] Crotone: “Mo’ Basta” con il commissariamento dei rifiuti
[CalabriaNews 24] Corteo di associazioni studenti e amministratori per dire MO BASTA
[TM news] Emergenza rifiuti in Calabria, protestano i cittadini: “Mo basta”Emergenza rifiuti in Calabria, protestano i cittadini: “Mo basta”
[Rai Tgr Calabria] Intervista in diretta in studio venerdì 11 novembre
[Rai Tgr Calabria] Servizio andato in onda sabato 12 novembre ore 19.00
AUDIO
Ascolta da qui tutti gli interventi dal palco e le interviste fatte dal mediacamper da Radio Transizionedifase.org
Ascolta da qui tutti gli interventi dal palco e le interviste fatte dal mediacamper da Radio Transizionedifase.org
VIDEO SU YOUTUBE
Guarda i video dalla manifestazione e tutti gli interventi finali dal palco. [in fase di completamento]
Guarda i video dalla manifestazione e tutti gli interventi finali dal palco. [in fase di completamento]
lunedì 7 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE
MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE
Fine commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria
Fine commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria
La necessità di lottare per
la difesa del territorio come Bene Comune, nell’ultimo anno, ha dato
vita a una serie di battaglie da parte di movimenti, associazioni,
sindacati che hanno sviluppato o esteso, in forme differenti, lotte già
esistenti.
Uno dei principali banchi di
prova che si trovano dinnanzi la maggior parte delle regioni italiane,
delle province e dei comuni è la gestione del ciclo dei rifiuti: la
fuoriuscita dall’emergenza continua e la sottrazione del suo controllo
alle ecomafie.
Come nella maggior parte del
meridione, anche in Calabria, uno degli attacchi più duri al territorio
è dato dal commissariamento della gestione del ciclo dei rifiuti,
iniziato circa 14 anni fa, nel lontano 1997.
L’emergenza rifiuti è stata
utilizzata quale ammonimento verso popolazioni, comitati, associazioni e
movimenti che si sono battuti e si battono contro il proliferare di
inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario,
è: se non volete finire coi rifiuti per strada come in Campania, bisogna
costruire nuove discariche ed inceneritori. Soluzione, questa, che
favorisce solo l’imprenditoria e la ‘ndrangheta e che risulta mortale
per i nostri territori e le popolazioni calabresi.
Questo ricatto è inaccettabile e va contrastato con ogni mezzo.
In Calabria, cosi come nelle
altre regioni italiane, non è la mancanza di costosissimi e nocivi
inceneritori e discariche ad impedire la soluzione al problema rifiuti,
ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione, riutilizzo e
riciclaggio e raccolta differenziata, oltre all’assenza di serie e
trasparenti procedure per l’affidamento della gestione dell’intero ciclo
di smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, la logica che ha mosso le azioni dei vari Commissari per le emergenze ambientali in tutti questi lunghi anni è stata quella di favorire i privati nella gestione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Privati che “più smaltiscono e più guadagnano”,
più abbancano rifiuti più si arricchiscono. Anche se i veri burattinai
che hanno determinato e determinano lo sfruttamento e la distruzione dei
nostri territori sono da ricercare in quel groviglio di interessi in
cui si agitano la nostrana imprenditoria d’accatto, le mafie, il mondo
delle professioni e della sanità, la classe politica e dirigente.
Quanto accade in Calabria e
nel Mezzogiorno è emblematico della situazione del Paese: gestione non
controllata di rifiuti industriali, pericolosi e solidi urbani, mancata
bonifica di territori pesantemente inquinati.
In questo quadro un dato
impressionante è quello della situazione sanitaria in Calabria, infatti,
l’incidenza generale di malattie tumorali ha drammaticamente superato,
per particolari patologie di cancro, la media nazionale. La gestione
commissariale, che dura da oltre quattordici anni, ha completamente
ignorato questa allarmante situazione.
Bisogna affrontare la
questione ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione del
ciclo dei rifiuti per avviare uno sviluppo eco-compatibile che crei
nuove possibilità occupazionali e che, nel tutelare i beni comuni,
faccia gli interessi concreti delle nostre comunità.
E' indispensabile, quindi,
per rendere sostenibile lo sviluppo della nostra regione, restituire il
potere di programmazione e di gestione del ciclo dei rifiuti alle
comunità e agli enti locali, attraverso un percorso di reale
partecipazione democratica. E’ indispensabile che l’intero ciclo dei
rifiuti sia direttamente ed interamente programmato e gestito dal
pubblico.
Non possiamo e non vogliamo
più permettere che le nostre regioni vengano considerate terra di
conquista dove è consentito realizzare qualsiasi attività lucrativa
senza regole e senza rispetto per l’ambiente e contro la volontà delle
popolazioni.
Per tutto questo INVITIAMO tutte le associazioni, le organizzazioni,
le reti, i gruppi e le persone interessate ad aderire e a partecipare
ad una grande manifestazione, che si terrà a Crotone il 12 Novembre
2011, per chiedere la fine del commissariamento per l’emergenza rifiuti
in Calabria e in tutte le altre regioni commissariate.
Per info e adesioni:
martedì 25 ottobre 2011
venerdì 14 ottobre 2011
Comunicato stampa sul nuovo statuto d'Ateneo
La bozza del nuovo
statuto è stata ufficialmente licenziata dalla commissione. spetterà ora al
Senato approvarla definitivamente
prima della ratifica ufficiale del ministero. Si chiude nel silenzio, nell'apatia
culturale e politica che caratterizza oramai l'Unical, una delle pagine più
buie della storia del nostro ateneo. Non ci abitueremo mai ai metodi di
Latorre, alla sua autorità. Ma le responsabilità di quanto accaduto non possono
che ricadere sull'itera comunità accademica. Pochissime sono state, infatti, le
voci di dissenso rispetto alla gestione complessiva della cosiddetta “questione
statuto”, pochi membri della commissione hanno effettivamente manifestato
allarme, soltanto un gruppo informale di docenti ha avanzato delle proposte,
senza però incidere concretamente nelle decisioni della commissione. Noi
studenti di Controverso abbiamo cercato di costruire in questi mesi un percorso
di discussione e partecipazione, arrivando a
protocollare una richiesta formale di un'audizione, pubblica ed aperta
agli studenti, con delle proposte concrete. Non ci siamo fermati solo sulla
carta dei diritti delle studentesse e degli studenti, ma siamo entrati nel
merito delle questioni riguardanti la governance dell'ateneo, la didattica, la
democrazia e la rappresentanza, la partecipazione attiva e diretta degli
studenti. Ci siamo scontrati con la chiusura totale del rettore e della
commissione rispetto a qualsiasi tentativo di confronto, con una rappresentanza
studentesca ipocritamente silente, che risponde solo ai dettami del palazzo e
non alle istanze della base. Il risultato è una bozza di statuto infelice,
piena di incongruenza ed errori, che addirittura supera le nefandezze contenute
nella legge Gelmini e concretizza il modello di università-azienda, proposto ed
attuato da Latorre nei suoi tredici anni di mandato. Ci troveremo di fronte ad
un' università “monarchica”,con un'oligarchia di potere a lungo termine, in cui
il Consiglio d'Amministrazione avrà pieni poteri e, tramite il cosiddetto
“listino”, potrà essere facilmente egemonizzato dal rettore. Dall'altra parte e
contrariamente ad ogni logica democratica, non si prevedono efficaci strumenti
di controllo in mano al Senato
Accademico, sulla cui composizione, tra l'altro, la bozza dello statuto si
dimostra contraddittoria. Ci troveremo stranamente di fronte ad un'università
più macchinosa, conservatrice, baronale, elefantiaca.
La sola cosa certa, a questo
punto, è che questo statuto non nasce in un clima di collaborazione e fattiva
partecipazione tra le varie componenti dell'ateneo, ma all'interno di una
stanza chiusa (anche rumoreggiante, viste le uscite pubbliche di alcuni membri
della commissione). E dato
che non amiamo le stanze chiuse,
chiediamo che l'approvazione finale del nuovo statuto passi, come già successo
in altre università, per un referendum aperto a tutta la comunità
accademica(studenti in primis), che consenta di modificare lo statuto in un
clima democratico e di effettiva partecipazione. Facciamo, altresì, appello
alle forze “dissidenti” dell'Unical per la costruzione - nei prossimi giorni e
prima dell'approvazione in senato accademico - di un percorso assembleare
aperto, volto a contrastare l'approvazione di uno statuto non degno di
un'università democratica.
giovedì 6 ottobre 2011
Nota stampa Laboratorio politico e socio-culturale “Ateneo Controverso”
Oggi gli studenti e le studentesse dell’università della Calabria hanno risposto ad un appello importante di mobilitazione: rivendicare il diritto alla mobilità contro l’aumento indiscriminato del costo dei trasporti locali. Oggi uno studente universitario spende circa 3 euro al giorno per raggiungere l’università e tornare a casa. Come ateneo controverso siamo convinti che un aumento così forte del costo delle tariffe dei trasporti sia totalmente ingiustificato e che risponda alla logica secondo cui i cittadini devono continuare a pagare una crisi e un debito che è stato generato da decenni di cattiva gestione della politica e dallo strapotere della finanza e dell’economia transnazionale.
NOI IL DEBITO NON LO PAGHIAMO!!! Questo è lo slogan che ci diamo per quest’autunno. Uno slogan che oggi si è trasformato in NOI IL BIGLIETTO NON LO PAGHIAMO!!! Il biglietto non lo paghiamo perché pretendiamo che si apra nella città e nella regione una discussione seria su come risolvere un aumento scellerato dei costi dei trasporti a causa dei tagli lineari del governo: oltre i 2/3 dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale. Di conseguenza non è accettabile la politica assunta dal nostro governo regionale che ha deciso di demandare agli enti locali e alle aziende erogatrici del servizio, la facoltà di aumentare i costi dei trasporti fino al 60%. Gli studenti e i cittadini vedono sottrarsi un diritto fondamentale, quello alla mobilità.
Pretendiamo che i costi non solo ritornino alle tariffe dello scorso anno ma che queste prevedano una riduzione per gli studenti del 50%. Inoltre siamo convinti che la qualità del servizio trasporti nella zona Cosenza- Rende- Università è bassa per un’area urbana che paventa una crescita e uno sviluppo che in realtà non ha. Non esiste un piano trasporti locale realmente efficace così come non esiste, o se esiste è fantasma, un servizio di trasporti notturni che possa consentire agli studenti (universitari e non) di muoversi all’interno della città e vivere un’area urbana che altrimenti preclude questa possibilità confinando gli studenti al solo campus di Arcavacata.
Le nostre proposte/richieste sono:
- una riduzione immediata dei costi per gli studenti del 50% (sul prezzo dello scorso anno)
- un servizio di qualità dei trasporti locali che sia realmente efficace nel soddisfare un pieno diritto alla mobilità, puntando ad un sistema ecosostenibile
- incrementare il servizio notturno di collegamenti urbani e un miglioramento di quello attuale
- un nuovo piano di trasporti locali con agevolazioni per le fasce sociali deboli
- un tavolo di discussione con gli enti locali il consorzio e la regione per aprire una discussione in merito alla questione trasporti.
Oggi abbiamo creato mobilitazione volantinando per l’università, parlando con gli studenti organizzando una contro-biglietteria ambulante e una chiassosa e sentita flash mob alle pensiline… ma la lotta non finisce qui!!!!!!
Ateneo Controverso
ateneocontroverso@gmail.com
ateneocontroverso.blogspot.com
martedì 4 ottobre 2011
Sit-in giovedì 6 ottobre - Pensiline Unical
CONTRO l'aumento del costo dei trasporti
Se sono uno studente ed abito a Quattromiglia per andare a Cosenza a comprare, ad esempio, un paio di scarpe compro un biglietto da 90 minuti che mi verrà a costare 1.20 euro. Al ritorno, finito ormai il termine dei 90 minuti, sono costretta/o a comprare un altro biglietto da 1.20, spendendo nell’arco della mia giornata 2.40 euro solo per i trasporti pubblici.
Se invece io volessi avere la comodità di viaggiare tutto il giorno spenderei 3.00 euro per un biglietto giornaliero, 3.00 euro di trasporti al giorno per 30 giorni sono 90 euro al mese. In media uno studente universitario spende per viaggiare da Cosenza all’università dai 25 ai 90 euro al mese. L’ aumento del costo dei trasporti pubblici rappresenta una spada di Damocle soprattutto per noi studenti che non percepiamo un reddito, pesiamo sul reddito della nostra famiglia e rappresentiamo coloro che usufruiscono maggiormente dei trasporti pubblici. Gli aumenti dei costi dei trasporti sono dovuti ai tagli previsti dal finanziamento nazionale che è passato da 1,9 miliardi di euro a 400 milioni, questo enorme taglio di circa 1,5 miliardi sta mettendo in ginocchio le anche aziende dei trasporti pubblici locali, producendo servizi meno efficienti rispetto a quelli esistenti, che già lasciavano tanto a desiderare. La condizione dei trasporti cittadini-universitari è già da tempo drammatica, a causa dell’assenza di un piano dei trasporti che provoca “corse fantasma” e non agevola la mobilità degli studenti e ostacola l’interazione con la città in cui studiano.
Non è concepibile che ci sia una sola corsa ogni ora dall’Università a Cosenza e viceversa e che ci sia una sola corsa notturna, spesso “fantasma”. Questi disservizi si aggiungono all’aumento del costo dei biglietti, quindi “più soldi e meno servizi”. Sarebbe bello che anche qui a Cosenza, come succede in atre città italiane, gli studenti fossero beneficiari di agevolazioni sulla mobilità. Pretendiamo quindi una riduzione del costo sull’abbonamento mensile del 50% e di ripristinare il costo del biglietto giornaliero a 2,00 euro. Pretendiamo inoltre maggiore qualità del servizio: un numero maggiore di corse giornaliere e l’attivazione di più corse notturne che coprano una fascia oraria maggiore (è ridicolo che l’ultima corsa notturna sia alle 23:30). Tutto ciò dovrebbe rientrare all’interno di un piano dei trasporti che le città di Rende e Cosenza non prevedono. Quanto detto costituisce semplicemente la base di partenza di un piano dei trasporti che funzioni correttamente non costringendo gli studenti a compiere interminabili tragitti a piedi o a munirsi di un’automobile (cosa che di certo non favorisce la sostenibilità ambientale, anche perché il tratto stradale Quattromiglia-Università è il più trafficato della città) per far fronte alle carenza di questo sistema di mobilità.
mercoledì 21 settembre 2011
giovedì 15 settembre 2011
RETE DIFESA DEL TERRITORIO “FRANCO NISTICO’” MANIFESTAZIONE 8 OTTOBRE CROTONE
Come nella maggior parte del
meridione, anche in Calabria, uno degli attacchi più duri al territorio è dato
dal commissariamento della gestione del ciclo dei rifiuti, iniziato circa 14
anni fa, nel lontano 1997.
L’emergenza rifiuti è stata
utilizzata quale ammonimento verso popolazioni, comitati, associazioni e
movimenti che si sono battuti e si battono contro il proliferare di
inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario, è: se
non volete finire coi rifiuti per strada come in Campania, bisogna costruire
nuove discariche ed inceneritori. Soluzione, questa, che favorisce solo
l’imprenditoria e la ‘ndrangheta e che risulta mortale per i nostri territori e
le popolazioni calabresi.
Questo ricatto è inaccettabile
e va contrastato con ogni mezzo.
In Calabria, cosi come nelle
altre regioni, non è la mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e discariche ad impedire la
soluzione al problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di
riduzione, riutilizzo e riciclaggio e raccolta
differenziata, oltre all’assenza di serie e trasparenti procedure per
l’affidamento della gestione dell’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, la logica che ha mosso
le azioni dell’ufficio del commissario
in tutti questi lunghi anni è stata quella di favorire i privati nella gestione degli impianti per lo smaltimento dei
rifiuti. Privati che “più
smaltiscono e più guadagnano”, più abbancano rifiuti tal-quale più si
arricchiscono. Anche se i veri burattinai che hanno determinato e determinano
lo sfruttamento e la distruzione del nostro territorio sono da ricercare in
quel groviglio di interessi in cui si agitano la nostrana imprenditoria
d’accatto, le ‘ndrine, il mondo delle professioni e della sanità, la classe
politica e dirigente tutta.
Appare chiaro che il ciclo dei
rifiuti in Calabria, come nel resto del Paese, è in mano alle ‘ndrine, alle
mafie ed alle multinazionali del settore. Come fa la politica a non vederlo?
Le Istituzioni e lo Stato in
Calabria sono il cavallo di troia che utilizzano le economie criminali della
nostra regione per ingigantire il loro giro di affari e aumentare, ancor di
più, il controllo totale del territorio.
E' indispensabile, quindi, per
rendere sostenibile lo sviluppo della nostra regione, restituire il potere di
programmazione e di gestione del ciclo dei rifiuti alle comunità e agli enti
locali, attraverso un percorso di reale partecipazione democratica. E’
indispensabile che l’intero ciclo dei rifiuti sia direttamente ed interamente
programmato e gestito dal pubblico.
Non possiamo e non vogliamo più
permettere che la nostra regione venga considerata terra di conquista dove è
consentito realizzare qualsiasi attività lucrativa senza regole e senza
rispetto per l’ambiente e contro la volontà della popolazione.
Per tutto questo la Rete Difesa
del Territorio “Franco Nisticò” INVITA tutte le associazioni, le organizzazioni, le reti, i gruppi e le persone
interessate ad aderire e a partecipare ad una grande manifestazione, che si
terrà a Crotone l’8 Ottobre 2011, per chiedere la fine del commissariamento per
l’emergenza rifiuti in Calabria e nelle altre regioni commissariate.
Rete Difesa del Territorio
“Franco Nisticò”
Per info e adesioni: www.difendiamolacalabria.org/8ottobre/
Segue appello integrale
lunedì 12 settembre 2011
sabato 10 settembre 2011
Il forum di Sbilanciamoci! si chiude con successo
Fonte: www.sbilanciamoci.org
Chiude decisamente in positivo il bilancio della tre giorni di lavori
organizzati dalla Campagna Sbilanciamoci! con il patrocinio ed il
sostegno del comune di Lamezia Terme.
La IX edizione del forum, incentrata sul tema dei giovani e del
precariato ha avuto pieno successo, richiamando più di mille persone,
che hanno popolato le sale ed il chiostro di Palazzo Nicotera e riempito
piazzetta San Domenico di Lamezia.
60 relatori, 16 incontri, 3 proiezioni, 1 spettacolo teatrale e 4
concerti: in tre giorni si è discusso di emarginazione, di lavoro, di
economia alternativa, di ambiente, di legalità. Sono state avanzate
proposte e studiate soluzioni, è stato presentato il “piano giovani” in
10 punti, sono state discusse le due contromanovre insieme agli ospiti
presenti: responsabili delle associazioni, dirigenti sindacali,
rappresentanti degli enti locali, docenti e ricercatori universitari.
lunedì 5 settembre 2011
La Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” aderisce allo sciopero generale del 6 settembre in piazza per gridare “Mo Basta!” e rilanciare l’8 ottobre
Il
6 settembre è stato indetto dalla Cgil, e da un consistente numero di
sindacati di base, lo Sciopero generale contro la doppia manovra estiva
imposta dal governo Berlusconi.
In che cosa consistono queste manovre è sotto gli occhi di tutti: con il solito ritornello della crisi provano a propinarci l’inaccettabile. Attacco alle pensioni, nuove grandi privatizzazioni per ogni servizio pubblico (nonostante il risultato avverso dell’ultimo referendum), cancellazione del contratto nazionale del lavoro e libertà di licenziamento, tagli ai servizi sociali ed agli enti locali, blocco dei contratti e congelamento della tredicesima dei pubblici dipendenti.
L’idea di mettere in discussione il modello economico che ha prodotto la crisi non ha sfiorato nemmeno per un attimo i ministri, né la parte di sindacati troppo preoccupati a non contraddire Confindustria che a difendere i lavoratori.
Noi siamo invece convinti del contrario. Siamo convinti che l’unico modo per uscire dalla crisi sia quello di togliere il primato decisionale al mercato, rimettendo al centro dell’agenda politica le reali esigenze dei cittadini e non quelle della borsa. Con la scusa della crisi oggi, con il drammatico ricatto del lavoro sempre, ci hanno costretti ad accettare di tutto, dalla graduale rinuncia ai diritti acquisiti negli anni grazie alle lotte del movimento operaio, alla svendita di risorse vitali come l’acqua e lo stesso territorio.
Per questo riteniamo necessario essere in piazza con tutte le organizzazioni sindacali che hanno deciso di proclamare lo Sciopero generale. Saremo in piazza per gridare il nostro MO BASTA! a questa manovra fatta di “lacrime e sangue” dei lavoratori, dei precari, degli studenti, degli ultimi. Saremo in piazza per rilanciare la manifestazione dell’8 ottobre a Crotone per chiedere la fine del Commissariamento per l’emergenza ambientale in Calabria, perché non è più sopportabile che mentre a noi vengono tolte persino le festività nazionali, si continui ad elargire fondi pubblici a destra e a manca, come evidenziato anche dalle recenti inchieste. MO BASTA!
In che cosa consistono queste manovre è sotto gli occhi di tutti: con il solito ritornello della crisi provano a propinarci l’inaccettabile. Attacco alle pensioni, nuove grandi privatizzazioni per ogni servizio pubblico (nonostante il risultato avverso dell’ultimo referendum), cancellazione del contratto nazionale del lavoro e libertà di licenziamento, tagli ai servizi sociali ed agli enti locali, blocco dei contratti e congelamento della tredicesima dei pubblici dipendenti.
L’idea di mettere in discussione il modello economico che ha prodotto la crisi non ha sfiorato nemmeno per un attimo i ministri, né la parte di sindacati troppo preoccupati a non contraddire Confindustria che a difendere i lavoratori.
Noi siamo invece convinti del contrario. Siamo convinti che l’unico modo per uscire dalla crisi sia quello di togliere il primato decisionale al mercato, rimettendo al centro dell’agenda politica le reali esigenze dei cittadini e non quelle della borsa. Con la scusa della crisi oggi, con il drammatico ricatto del lavoro sempre, ci hanno costretti ad accettare di tutto, dalla graduale rinuncia ai diritti acquisiti negli anni grazie alle lotte del movimento operaio, alla svendita di risorse vitali come l’acqua e lo stesso territorio.
Per questo riteniamo necessario essere in piazza con tutte le organizzazioni sindacali che hanno deciso di proclamare lo Sciopero generale. Saremo in piazza per gridare il nostro MO BASTA! a questa manovra fatta di “lacrime e sangue” dei lavoratori, dei precari, degli studenti, degli ultimi. Saremo in piazza per rilanciare la manifestazione dell’8 ottobre a Crotone per chiedere la fine del Commissariamento per l’emergenza ambientale in Calabria, perché non è più sopportabile che mentre a noi vengono tolte persino le festività nazionali, si continui ad elargire fondi pubblici a destra e a manca, come evidenziato anche dalle recenti inchieste. MO BASTA!
Ufficio stampa
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
giovedì 25 agosto 2011
Loro a Cernobbio, noi a Lamezia Terme
Dal 1° al 3 settembre Sbilanciamoci! a Lamezia Terme.
La IX edizione del forum di Sbilanciamoci! si tiene quest’anno a
Lamezia Terme, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta e della rinascita
della società civile in Calabria. Il titolo del forum di quest’anno è
“Gioventù sprecata?” ed è dedicato all’impatto della crisi economica
sulla condizione dei giovani, dal precariato alla disoccupazione alla
situazione nella scuola e nell’università. Sono previste 9 sessioni
tematiche e due eventi culturali. L’iniziativa è patrocinata e sostenuta
dal comune di Lamezia Terme che in questi anni ha avuto un importante
ruolo nell’affermazione della legalità e della democrazia.
mercoledì 24 agosto 2011
27 e 28 agosto al “Csoa A. Cartella” due giorni di musica e testimonianze per ricordare Ciccio Svelo
Nei giorni 27 e 28 agosto, presso il C.s.o.a. "A. Cartella", in via
Quarnaro I, Gallico, si terranno due giornate di ricordi, testimonianze e
musica, con immagini, video e suoni.
In entrambe le giornate verrà allestito un villaggio con esposizioni fotografiche e aree proiezioni.
Sabato 27 alle ore 18 apertura del villaggio e un momento collettivo per ricordare Ciccio, con una serie di testimonianze. Alle 20,30 si aprirà una sezione acustica con Mordecai non parla e Francesco Stilo, a seguire Teresa Mascianà & band e Kalafro
Domenica 28 ore 18 apertura del villaggio e Fiera della decrescita.
Durante la giornata verrà piantato un albero, alle ore 20,30 (al tramonto) Orchestra da Museo, a seguire Teatro delle rane.
Si invitano tutte le realtà ed i soggetti che hanno, in questi anni, lavorato insieme a Ciccio Svelo a partecipare, in forma artistica (nel corso della due giorni, all'interno del villaggio) o con una testimonianza (durante il momento collettivo di sabato alle ore 18,00).
In entrambe le giornate verrà allestito un villaggio con esposizioni fotografiche e aree proiezioni.
Sabato 27 alle ore 18 apertura del villaggio e un momento collettivo per ricordare Ciccio, con una serie di testimonianze. Alle 20,30 si aprirà una sezione acustica con Mordecai non parla e Francesco Stilo, a seguire Teresa Mascianà & band e Kalafro
Domenica 28 ore 18 apertura del villaggio e Fiera della decrescita.
Durante la giornata verrà piantato un albero, alle ore 20,30 (al tramonto) Orchestra da Museo, a seguire Teatro delle rane.
Si invitano tutte le realtà ed i soggetti che hanno, in questi anni, lavorato insieme a Ciccio Svelo a partecipare, in forma artistica (nel corso della due giorni, all'interno del villaggio) o con una testimonianza (durante il momento collettivo di sabato alle ore 18,00).
martedì 9 agosto 2011
UNICAL - cronache di ordinaria repressione
Siamo indignati di fronte a quello che sta succedendo all'Università della Calabria. Con l'autoritarismo mostrato in questi anni, aggiunto al disprezzo verso qualsiasi forma di confronto e discussione democratica, Giovanni Latorre in queste ore ha compiuto l'ennesimo gesto vigliacco. In pieno Agosto, quando gli studenti che quotidianamente contribuiscono alla crescita sociale, politica e culturale del nostro ateneo, partecipando alle iniziative del LSA Assalto e del laboratorio politico p2 occupata sono lontani, nei loro paesi. Proprio nel periodo in cui l'Unical somiglia sempre più a quel mostro asettico, svuotato e silenzioso, paradigma dell'università-azienda di Latorre.
Complimenti Rettore, complimenti vivissimi. Continui pure a vantarsi delle sue classifiche Censis, dei suoi numeri sempre più risicati sotto la scure dell'austerity ministeriale, continui a curarsi dei suoi giochi politici interni ed esterni. Ma si chiede mai qual'è il livello culturale dei suoi studenti, quelli che l'Unical provvede a laureare? Sa cosa pensano loro di 'ndrangheta, di politica? La realtà è che non le interessa, contano i numeri. Amen. Il resto sono sciocchezze, roba da attivisti di sinistra. Continui pure con le sue politiche, a spendere soldi per iniziative culturali che non hanno alcuna ricaduta sugli studenti e a scagliarsi contro chi quelle iniziative culturali le fa gratis, contro chi gratuitamente offre servizi, contro chi quotidianamente e sul campo combatte le mafie, fa informazione, contro chi parla di beni comuni, di acqua pubblica.
All'Università della Calabria di occupanti abusivi ce n'è solo uno, l'unico degno di essere sgomberato. Noi resistiamo e gridiamo forte, sempre più convinti di non essere degni studenti di Giovanni Latorre.
Ateneo Controverso
venerdì 29 luglio 2011
Ciao Ciccio!
Come tante e tanti di voi sapranno, nella giornata di venerdi 29
luglio, abbiamo appreso della scomparsa di Ciccio Svelo. Nonostante la
violenza della notizia ci abbia profondamente colpito, non possiamo che
proseguire, nel suo ricordo, con l’impegno e la perseveranza che lui
stesso ci ha fatto conoscere.
lunedì 18 luglio 2011
L’8 ottobre la Calabria pretenderà la fine del commissariamento ai rifiuti
L’Assemblea Plenaria della Rete Difesa del Territorio “Franco
Nisticò”, tenutasi a Francavilla Marittima il 10 Luglio 2011, ha visto
la partecipazione di molti movimenti, comitati ed associazioni in difesa
del territorio: dal Movimento No Ponte di Reggio Calabria al Forum
“Stefano Gioia” del Pollino.
venerdì 8 luglio 2011
martedì 28 giugno 2011
Solidarietà al popolo NoTav
Con un dispiegamento di forze imponente e una violenza tipica delle peggiori dittature, il governo italiano ha aggredito il popolo NoTav, colpevole di difendere il proprio territorio dalle logiche speculative delle solite lobbies che da tempo hanno messo gli occhi sui soldi dell’alta velocità.
La follia della Tav ricorda tanto una megaopera che si vorrebbe costruire nei nostri territori, quel ponte sullo Stretto altrettanto devastante quanto inutile ad affrontare le reali emergenze trasportistiche. Ci dicono che i valsusini difendono solo il loro orticello, mentre la Tav porterebbe vantaggi a tutto il Paese: ma quali benefici produrrebbe a noi calabresi la Tav, quando dobbiamo assistere continuamente alla soppressione di treni e navi, quando non si investe un euro per la Statale 106, quando spostarsi è sempre più un’avventura?
No, non è interesse generale: l’aggressione militare di oggi serve solo a difendere un modello di sviluppo che sta devastando i nostri territori e che ci rende ogni giorno sempre più poveri.
La resistenza dei valsusini è la speranza, la possibilità di intravedere un mondo migliore, dove valgono più gli interessi dei cittadini e delle comunità che quelli di banche e multinazionali.
Il nostro non vuole essere l’ennesimo comunicato di solidarietà fine a se stesso. Quello che sta succedendo in Val di Susa non è più la semplice apertura o meno di un cantiere, ma rappresenta chiaramente qual è il livello di democrazia in cui stiamo vivendo e quale futuro vogliamo costruire. Per questo ci mobiliteremo, come abbiamo già fatto ieri a Reggio Calabria, e invitiamo tutte le persone sinceramente democratiche a mobilitarsi con noi.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
lunedì 13 giugno 2011
Acqua pubblica: anche in Calabria raggiunto il quorum, è il tempo della festa!
E’ proprio vero! Avevamo assolutamente ragione dicendo che “si scrive acqua e si legge democrazia!”
Attraverso il referendum, strumento di partecipazione democratica e popolare diretta, anche in Calabria più del 50% dei cittadini ha partecipato alla consultazione, dicendo a stragrande maggioranza No alla privatizzazione dell’acqua e No al Nucleare!
E’ stato un processo che, attraverso il lavoro dei comitati e di alcune organizzazioni sociali e sindacali, ha coinvolto trasversalmente gran parte dei cittadini calabresi.
Nella nostra regione, nonostante la radicata diffidenza verso tutto ciò che riconduce allo Stato e alle istituzioni, di cui è colpevole principalmente una classe politica trasversalmente inadeguata; nonostante il contesto sociale, con una popolazione formata da molti residenti sulla carta (non avete idea di quanti nostri universitari hanno votato in altre regioni facendosi nominare rappresentanti di lista) o anziani che sono difficilmente raggiungibili; nonostante i poteri forti che ci hanno remato costantemente contro in questa campagna referendaria; nonostante la Sorical, azienda finanziata con le nostre bollette che ha realizzato manifesti inneggianti ai fasulli benefici delle imprese miste; nonostante un servizio carente di informazione che ha costantemente adottato un profilo basso tanto da ignorare anche la bella e grande manifestazione svoltasi a Cosenza con Alex Zanotelli; nonostante tutto ciò, i cittadini calabresi hanno raggiunto una vittoria eccezionale!
Con alcuni incredibili risultati ottenuti nella Presila cosentina, tra cui il comune di Serra Pedace con l’affluenza del 77,22% degli elettori, di certo il primo comune italiano, ed il 66,66% di Carlopoli, comune dell’indimenticato sindaco Bruno Arcuri cui è dedicato il nostro coordinamento calabrese.
Questa vittoria è solo il primo passo: inizia una nuova pagina per la nostra democrazia. I tanti comitati che hanno condotto questa meravigliosa battaglia continueranno a promuovere la partecipazione sui territori, vigilando sul rispetto dell’esito referendario e sulla tutela della nostra terra.
Anche le donne e gli uomini di questa regione hanno detto con meravigliosa chiarezza che un altro mondo è possibile, che la gestione dell'acqua dev'essere ripubblicizzata, che i beni comuni devono essere difesi, che un'altra democrazia è necessaria. Da oggi niente sarà più come prima.
Con questo straordinario voto, per la prima volta dopo due decenni, il popolo italiano ha sonoramente sconfitto le politiche liberiste e l'idea che l'intera vita delle persone debba essere assoggettata al mercato, indicando anche quali dovranno essere i prossimi passi. Dall'abrogazione dei profitti sull'acqua, all’immediata riduzione delle tariffe pagate dai cittadini, sino alla convocazione di assemblee territoriali che definiscano tempi e modi della ripubblicizzazione del servizio idrico in ogni territorio.
A partire dalla Sorical che deve ritornare interamente in mano pubblica con una gestione diretta e partecipata dei cittadini calabresi.
La nostra è stata una straordinaria traversata per l'acqua e la democrazia.
E' il tempo della festa. In tutte le piazze. Con tutte le donne e gli uomini che ci hanno creduto.
Ora possiamo guardare al futuro con nuova fiducia.
Ufficio stampa
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”
stampa@difendiamolacalabria.org
domenica 5 giugno 2011
sabato 4 giugno 2011
martedì 24 maggio 2011
domenica 22 maggio 2011
Nota Stampa: "Processo Franco Nisticò" - presidio/udienza 25 maggio
Entra nel vivo il processo per la morte di Franco Nisticò, il presidente del Comitato per la SS.106 morto sul palco della manifestazione No Ponte di Villa San Giovanni del 19 dicembre 2009: mercoledì 25 maggio alle ore 11.00 inizia infatti la fase dibattimentale.
Ricordiamo che il processo vede come unico imputato la dottoressa Gaetana Morace, medico del 118 accusata di essersi rifiutata di intervenire per soccorrere Franco. Le a...ccuse del PM sono chiare e prefigurerebbero una grave responsabilità da parte del medico che, con un intervento tempestivo, avrebbe potuto dare speranza di sopravvivenza a Franco, colpito da infarto. Per stare vicini alla famiglia Nisticò invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio che si terrà presso il Ce.Dir. di Reggio Calabria in concomitanza con l’udienza, dove ribadiremo che per noi la dottoressa Morace non è la sola a dover stare sul banco degli imputati.
Non si possono non considerare le gravi responsabilità di chi ha voluto a tutti i costi creare un clima di tensione e di paura attorno alla manifestazione, terrorizzando i cittadini villesi e facendo chiudere scuole e esercizi commerciali.
Non si può giustificare chi ha gestito l’ordine pubblico, militarizzando un’intera città con uno spiegamento eccezionale di uomini e mezzi, per una manifestazione che, come tutte le precedenti, si preannunciava partecipata, festosa, colorata e determinata nel ribadire la volontà di difendere pacificamente questi territori da forme di devastazione vera e senza ritorno, rappresentate dai cantieri del Ponte.
E ancor di più non si possono trascurare le colpe del sistema sanitario calabrese, burocratico e inefficiente: un elefante mangiasoldi incapace di garantire servizi basilari che, in una città come Villa San Giovanni, centro di snodo del traffico continentale ed in un’area ad alto rischio per il transito marittimo e portuale, non prevede presidi di prevenzione e pronto intervento, sia sanitari che di protezione civile.
Mercoledì 25 maggio alle ore 11.00 al Ce.Dir per gridare forte contro l’abbandono del territorio e l’inutile sperpero delle risorse pubbliche, con la stessa voce di Franco Nisticò, per stare vicini alla sua famiglia e per ricordare che Franco non è morto invano.
Rete No Ponte – Nodo reggino
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
Ricordiamo che il processo vede come unico imputato la dottoressa Gaetana Morace, medico del 118 accusata di essersi rifiutata di intervenire per soccorrere Franco. Le a...ccuse del PM sono chiare e prefigurerebbero una grave responsabilità da parte del medico che, con un intervento tempestivo, avrebbe potuto dare speranza di sopravvivenza a Franco, colpito da infarto. Per stare vicini alla famiglia Nisticò invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio che si terrà presso il Ce.Dir. di Reggio Calabria in concomitanza con l’udienza, dove ribadiremo che per noi la dottoressa Morace non è la sola a dover stare sul banco degli imputati.
Non si possono non considerare le gravi responsabilità di chi ha voluto a tutti i costi creare un clima di tensione e di paura attorno alla manifestazione, terrorizzando i cittadini villesi e facendo chiudere scuole e esercizi commerciali.
Non si può giustificare chi ha gestito l’ordine pubblico, militarizzando un’intera città con uno spiegamento eccezionale di uomini e mezzi, per una manifestazione che, come tutte le precedenti, si preannunciava partecipata, festosa, colorata e determinata nel ribadire la volontà di difendere pacificamente questi territori da forme di devastazione vera e senza ritorno, rappresentate dai cantieri del Ponte.
E ancor di più non si possono trascurare le colpe del sistema sanitario calabrese, burocratico e inefficiente: un elefante mangiasoldi incapace di garantire servizi basilari che, in una città come Villa San Giovanni, centro di snodo del traffico continentale ed in un’area ad alto rischio per il transito marittimo e portuale, non prevede presidi di prevenzione e pronto intervento, sia sanitari che di protezione civile.
Mercoledì 25 maggio alle ore 11.00 al Ce.Dir per gridare forte contro l’abbandono del territorio e l’inutile sperpero delle risorse pubbliche, con la stessa voce di Franco Nisticò, per stare vicini alla sua famiglia e per ricordare che Franco non è morto invano.
Rete No Ponte – Nodo reggino
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
mercoledì 18 maggio 2011
giovedì 21 aprile 2011
Rispetto per Gianluca
Gianluca prima ancora che un compagno di lotta era un amico fraterno, sempre pronto a supportare gli altri. La sua improvvisa scomparsa ci lascia distrutti e attoniti ma con la voglia di ricordarlo per la persona straordinaria che era, l’amico rassicurante, capace di accompagnarti nei momenti belli così come in quelli difficili. Non ci dimenticheremo mai del nostro “Panda”, della sua pacatezza, della sua umanità e della sua ironia. Aveva sempre la battuta pronta Gianluca, e la diceva tra i denti, nella sua timidezza.
Non era un indifferente, non era una persona qualunque. Era un’attivista politico che lottava con forza e determinazione per la difesa dei beni comuni, per la salvaguardia del territorio, per il diritto allo studio, contro le mafie. Credeva e pensava ad una società diversa da questa che oggi cerca di infangare la sua persona, costruendo su questa tragedia ipotesi senza fondamento.
Qui il nostro pensiero va alla famiglia Grillo, alla quale ci stringiamo nel cordoglio, consapevoli del fatto che stiano vivendo non una ma ben due tragedie, la morte di un figlio e la polemica di contorno. Chiediamo dunque innanzitutto rispetto e tatto per Gianluca e per la sua famiglia, alla stampa e alle voci comuni.
Ed è la stessa richiesta che avanziamo in merito ai compagni coinvolti nelle indagini, certi del fatto che nessuno di noi gli avrebbe mai fatto del male.
Lasciamo alle indagini il compito di fare chiarezza sul fatto, non lasciamo che terzi avanzino sentenze affrettate e rilasciate senza cognizione di causa.
Addio Gianluca, oggi abbiamo fatto insieme un altro corteo. Meno rumoroso, meno colorato rispetto a quelli che facevamo di solito nelle tante città in cui abbiamo portato le nostre battaglie. Ma non sarà l’ultimo, perché tu verrai sempre con noi e porterai come sempre le tue idee.
Ateneo Controverso
venerdì 15 aprile 2011
Unical - Acqua sul prato
Anche se con molto ritardo... ecco le foto dell'iniziativa "Acqua bene comune" organizzata sul prato antistante le segreterie Unical.
domenica 10 aprile 2011
domenica 3 aprile 2011
Acqua bene comune: Martinelli all'Unical
A poco più di due mesi dal voto del referendum sui due quesiti sull’acqua benecomune del 12 e 13 giugno, il Comitato referendario Unical e il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” organizzano un incontro-dibattito con il giornalista di Altraeconomia Luca Martinelli, autore del libro ‘L’acqua non è una merce’ e il docente di Scienze Politiche Giulio Citroni. L’incontro, doppio, è per giovedì 7 aprile alle ore 15.30 sul prato della segreteria studenti dell’Unical e alle ore 18.00 presso la libreria Ubik in via Galliano 4 a Cosenza.
Si scrive acqua ma si legge democrazia.
Evento Facebook
Si scrive acqua ma si legge democrazia.
Evento Facebook
sabato 2 aprile 2011
giovedì 24 marzo 2011
ControAssemblea d'Ateneo - 30 marzo 2011
APPELLO ALLA COSTRUZIONE ED ALLA PARTECIPAZIONE DI UNA “CONTRO” ASSEMBLEA D’ATENEO
30 MARZO 2011, ore 10.30
Aula Magna Unical
L’entrata in vigore della Legge 240/2010, meglio nota come Legge Gelmini - approvata dopo un iter travagliato ed una determinata e radicale opposizione degli studenti - sta obbligando tutti gli Atenei italiani a riformulare i propri Statuti, al fine di adeguarli alle nuove linee guida sancite dalla pseudo-riforma dell’intero sistema universitario italiano. La modifica dello Statuto di un Ateneo rappresenta un momento delicatissimo. Il rischio che la democrazia interna delle Università venga compromessa a favore di un accentramento dei poteri nelle mani dei Rettori è altissimo. Questo rischio diventa una “emergenza democratica” soprattutto dove i Rettori non fanno segreto del fatto che la loro attività di gestione dell’università pubblica sia già improntata come un’attività manageriale, un business, con latenti processi di aziendalizzazione. È il caso dell’Università della Calabria, dove il Rettore Giovanni Latorre non ha mai nascosto la sua ambizione di voler trasformare l’Unical nell’Azienda più produttiva della Calabria.
mercoledì 23 marzo 2011
martedì 22 marzo 2011
domenica 20 marzo 2011
sabato 19 marzo 2011
domenica 13 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
Assemblea plenaria Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
La Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” lancia la prossima assemblea plenaria che si terrà il prossimo 17 marzo, a partire dalle ore 10,00, a Lamezia Terme-Sant’Eufemia, presso la sede della Cgil (vicino la stazione ferroviaria).
Mentre basta un’ondata di maltempo per provocare morti e devastare i nostri territori, mentre imperversano le proposte di mega-discariche, centrali e grandi opere, mentre la Calabria diviene sempre più terreno per i grandi affari, a costo della salute e dell’incolumità dei cittadini, rimangono irrisolte le emergenze ambientali e permane una serie di priorità su cui bisogna costruire percorsi di lotta.
La Calabria, terra di ‘ndrangheta e di malapolitica, che attraverso le opere pubbliche fa grandi affari per rafforzare il suo potere clientelare, riciclare il danaro sporco, favorire le grandi imprese del nord. Sindaci, amministratori provinciali e regionali, fanno la fila per ottenere anche nel più piccolo paese della nostra regione un’opera qualsiasi (una centrale a carbone, un porto, una diga, una centrale a biomasse, un parco eolico, una discarica), perché questa assicura posti di lavoro clientelari, un fiume di danaro, la rielezione.
Per rompere tutto questo esiste un diverso modo di gestire la cosa pubblica, il proprio territorio, la propria popolazione, basata sulle energie alternative, sul riciclaggio dei rifiuti, sulla gestione delle risorse quali il mare, i parchi marini e terrestri, i vecchi borghi: gestire la cosa pubblica partendo dal basso, dalle esigenze vere e primarie delle popolazioni.
Per questi motivi la Rdt dà appuntamento a tutte le calabresi ed i calabresi a Lamezia, il prossimo 17 marzo, per fare il punto e discutere sulle nuove scelte e proposte per i prossimi mesi, per costruire e rafforzare i percorsi di lotta già intrapresi come il prossimo referendum su acqua e nucleare.
lunedì 7 marzo 2011
sabato 5 marzo 2011
UNICAL: L'UNIVERSITA' DOVE I RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI APPLAUDONO IL RETTORE-BARONE
Il laboratorio politico-culturale Ateneo Controverso prende atto, ancora una volta, di come la pseudo-rappresentanza studentesca dell’Università della Calabria, che esprime in Consiglio d’Amministrazione i rappresentanti Emilio D’Acri, Ferenc Macrì e Domenico Cambrea, sia succube e pilotata da giochi di potere atti a soffocare e delegittimare il dissenso politico di chi, quotidianamente, contrasta le speculazioni architettate alle spalle degli studenti.
giovedì 3 marzo 2011
Landini a Cosenza - L'intervento
Qui di seguito l'intervento del Segretario Generale Fiom-Cgil Maurizio Landini, in un incontro organizzato ieri (2 marzo 2011) nella Sala capitolare del Convento di S.Domenico (ex Distretto militare) a Cosenza.
martedì 1 marzo 2011
lunedì 28 febbraio 2011
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