venerdì 31 dicembre 2010

"PASSERELLE? NO,GRAZIE!" Dibattito aperto sulle infrastrutture calabresi

La protesta studentesca dell’ultimo periodo è il sintomo di un malessere sociale generale, non soltanto legato a questioni che riguardano l’istruzione e l’università. Ci sono, infatti, problemi importanti su cui discutere, che pongono l’attenzione su aspetti altrettanto fondamentali. Nella Locride, argomento annoso e all’ordine del giorno è quello della viabilità. È per questa ragione che Guerino Nisticò, della “Rete in difesa d...el territorio”, Sandro Gagliardi, del “Comitato per la difesa e il potenziamento della ferrovia ionica” e Peppe Marra, della “Rete NO Ponte”, si riuniranno a Roccella il prossimo due gennaio alle 18.30.

giovedì 23 dicembre 2010

Disoccupata Aula magna UNICAL

Autunno 2008, autunno 2010. Un ciclo di due anni di mobilitazioni studentesche, contro ogni progetto di distruzione del sistema universitario pubblico italiano, si chiude consegnando alla storia del Paese due importanti istantanee. La prima: la fotografia della rabbia sociale esplosa in una Piazza del Popolo gremita di gente, esasperata da una vita precaria e dalla sordità di una classe politica corrotta e violenta. La seconda: l'estremo atto di arroganza di quegli stessi politici che, malgrado siano stati sfiduciati dalla gente in tutte le piazze italiane, hanno perso l'ennesima occasione per riprendere il contatto con il Paese reale, con le volontà e le preoccupazioni espresse dagli studenti approvando definitivamente al Senato il contestato DDL Gelmini.

domenica 19 dicembre 2010

Franco, la lotta continua!

A distanza di un anno dalla scomparsa del compagno Franco Nisticò venuto a mancare tragicamente dopo il suo intervento dal palco di Cannitello di Villa San Giovanni in occasione della manifestazione a favore della messa in sicurezza del territorio calabrese, il laboratorio politico-culturale Ateneo Controverso invita alla partecipazione della due giorni di incontri in ricordo di Franco che si concluderà domenica 19 a Badolato.

mercoledì 15 dicembre 2010

Corpo e rivoluzione! Non basterà cambiare canale!

Pensiamo insieme come costruire un modello differente di società in cui UOMINI E DONNE siano LIBERI di esprimere sè stessi, uscendo fuori dai canoni imposti da questa dittatura mediatica.

USCIRE FUORI DALLO SCHEMA DONNA-UOMO, NON può più essere UNA QUESTIONE DI CATEGORIE ma al contrario una questione da studiare come DINAMICA "DOMINAZIONE – SOTTOMISSIONE", "soggettivazione-assoggettamento".

Da domani, 16 dicembre 2010, inizia un ciclo di incontri-discussione focalizzati su questo tema. Discutiamo insieme su come il movimento studentesco possa porre in essere tale rivendicazione.

PRIMO APPUNTAMENTO: 16 dic., dalle ore 11.00, AULA MAGNA UNICAL OCCUPATA

La sfiducia sociale passa anche dalla Calabria

domenica 12 dicembre 2010

Appello per il 14 dicembre


La crisi economica mondiale sta mostrando oggi, a due anni dalla sua esplosione, la sua vera natura sistemica per l’occidente, strangolando le fasce sociali meno abbienti, distruggendo l’idea e il funzionamento di Stato sociale, nullificando il significato della cultura, marginalizzando i migranti, umiliando il lavoro e cercando di rendere tutti noi dei semplici spettatori di questa catastrofe sociale.


Blitz al Rendano


Gli studenti dell'Università della Calabria, insieme a studenti medi, lavoratori precari ed immigrati, sono intervenuti al teatro “Rendano” di Cosenza in occasione dell'inaugurazione della stagione teatrale. Tutto ciò dopo aver attraversato la città dietro il significativo striscione “Cultura e sapere fuori dalle logiche di mercato”, con cui si denuncia sinteticamente l'attacco sistematico all'Università ed alla scuola pubblica, nonché la mercificazione e la dequalificazione di una cultura ormai quasi totalmente di regime.

sabato 11 dicembre 2010

Sit-in a Confindustria


“Noi la crisi non la paghiamo!” è la parola d’ordine che caratterizza le mobilitazioni portate avanti dal movimento studentesco che si oppone attivamente ai tagli e alla ristrutturazione in senso privatistico dell’università. Crisi strutturale di un sistema economico ormai al collasso, che da oltre 40 anni, sistematicamente si ripercuote sui settori sociali più deboli.

martedì 30 novembre 2010

La protesta degli studenti si sposta sull’A3. Occupata l’autostrada

30NOV UNICAL COSENZA - AUTOSTRADA OCCUPATA

Stamane, ennesima giornata di mobilitazione studentesca all'Università della Calabria, caratterizzata da un volantinaggio rumoroso interno al Campus trasformatosi in un grande corteo spontaneo di circa 4.000 studenti.
 

Comunicato Unical Occupata e bloccata!

29NOV UNICAL - COSENZA ASSEMBLEA D'ATENEO E OCCUPAZIONE RETTORATO

Oggi dopo una straordinaria giornata di mobilitazione all'Università della Calabria, caratterizzata da cortei spontanei e volantinaggi rumorosi, oltre 1000 tra studentesse e studenti, riuniti in Assemblea generale di Ateneo nell'Aula Magna Occupata, hanno deciso di bloccare anche il palazzo del Rettorato (centro nevralgico della vita politico- amministrativa del Campus).

sabato 27 novembre 2010

Manifestazione regionale per la moratoria sull’acqua


Sabato 4 dicembre a COSENZA manifestazione regionale nell’ambito della mobilitazione nazionale PER L’ACQUA PUBBLICA con i movimenti, a Cancun e nel mondo, per la giustizia ambientale e sociale 

* accoglienza dalle ore 11.00 – c/o biomercatino capannoni ex FdC viale mancini / via popilia
* corteo ore 15.00 – concentramento ore 14.30 p.zza Loreto con musica, giocolieri, mostra educativa sull’acqua, gioco dell’acca due oca e tanto altro…
* concerti ore 21.30
- Biagio ACCARDI (myspace)
- I MUSICANTI DEL VENTO (sito)
c/o Officine Babilonia – viale mancini / via popilia
-
PER INFO, BUS E ADESIONI:

-
leggi l’appello regionale (scaricalo in pdf) per la manifestazione del 4 dicembre a Cosenza
info, bus e adesioni: 338.9636065 / acqua@difendiamolacalabria.org

venerdì 26 novembre 2010

Aula Magna OCCUPATA!!!


Negli ultimi giorni gli studenti sono ritornati a riversarsi nelle piazze delle principali città d’Italia per manifestare la propria contrarietà a tutte le politiche che, dal processo di Bologna ad oggi, mirano a smantellare la natura pubblica dell’Università. 

Da Torino a Palermo, le mobilitazioni studentesche puntano al blocco del DdL Gelmini e, di fatto, oggi un risultato è stato ottenuto: il provvedimento, che doveva essere approvato entro il 25, è slittato al 30 novembre.

venerdì 12 novembre 2010

PIANOPOLI - 14 Novembre, ore 11.00 - No alla discarica di Carratello


DOMENICA 14 novembre 2010, ore 11.00 Corso Roma, Pianopoli

Manifestazione contro la discarica di Carratello. RIFIUTI ZERO! Sì alla raccolta differenziata. Sì al riciclaggio e riuso.
No alle mega-discariche. No agli inceneritori. Sì alla salvaguardia/difesa del territorio.
Per una gestione pubblica dei rifiuti con la chiusura del commissariamento regionale!
NOTE: dall'Unical in partenza macchine auto-organizzate dai compagni!




giovedì 11 novembre 2010

[Sessioni d'esame Ingegneria] Vittoria... La lotta paga

Il CdF ha appena approvato la nostra proposta per le sessioni d’esame del 509.

Gli studenti dell’ordinamento 509 hanno riottenuto una calendarizzazione consona ai propri ritmi di studio. Ci sarà la sessione di dicembre, di febbraio, di aprile, di luglio, di settembre.

Presto i dettagli del calendario, che praticamente è conforme al vecchio calendario d’esami del 509.

Con il lavoro, la sensibilizzazione e la lotta abbiamo ottenuto quello che era un nostro diritto.

Un nostro diritto che era stato cancellato nella seduta di aprile in cui, fra l’altro i “rappresentanti” erano assenti.

Quegli stessi rappresentanti o qualche loro “compagno di merenda”, all’inizio della raccolta firme, vennero a dirci che avremmo dovuto abbassare le nostre richieste, che avremmo dovuto rinunciare ai nostri diritti per qualche briciola. Evidentemente non gli è stato dato ascolto. Evidentemente abbiamo avuto ragione.

Una piccola battaglia vinta che però dimostra che gli studenti, se si liberano dell’indifferenza, possono grandi cose.

Oggi è toccato alla difesa di “semplici” sessioni d’esame. Domani riusciremo a farlo per l’esistenza ed il miglioramento dell’Università?

martedì 9 novembre 2010

Domani tutti in massa al CDF Ingegneria - ore 15.30 - Aula DS3

Al Consiglio di Presidenza
della Facoltà di Ingegneria
Università della Calabria


OGGETTO: Richiesta di inserimento di un punto all'ordine del giorno del Consiglio di Facoltà di Ingegneria - mercoledì 10/11/2010 ore 15.30 - Aula DS3; Richiesta diffusione di documento integrativo alla petizione;


mercoledì 3 novembre 2010

Anti-fascisti sempre!

Ateneo Controverso e UDU Cosenza esprimono la propria solidarietà ai compagni del Collettivo RISCOSSA di Catanzaro per le vili e gravi aggressioni fasciste subite in questi ultimi giorni. La deriva revisionista che da anni imperversa, in modo latente, nella società italiana, con l’assurda complicità dei mezzi di comunicazione, è responsabile del susseguirsi di tali episodi che aumentano a dismisura su tutto il territorio nazionale. L’infame nostalgia che attanaglia un certo tipo di politica, con a seguito la pletora di giovani fomentati da rigurgiti fascisti, preoccupa tutti noi e continua a far tener dritta la barra di attenzione e tensione nel contrasto radicale di un’avanzata reazionaria fascista. Ecco perché reputiamo necessario concretizzare la nostra solidarietà partecipando:

- Sabato 06 all’Assemblea anti-fascista che si terrà alle ore 17.00 presso
il Comune di Catanzaro;

- Sabato 13 alla manifestazione anti-fascista che si terrà nella Città di
Catanzaro.


Ateneo Controverso
UDU Cosenza

lunedì 1 novembre 2010

RDT - Appuntamenti


Al termine del terzo incontro della Rete in Difesa del Territorio "Franco Nisticò", tenutosi a Crotone sabato 30 ottobre, sono stati calendarizzati i seguenti appuntamenti:

2 novembre Lamezia - incontro con Gianni Speranza
3 novembre Potenza - presidio sulla centrale del Mercure
6 novembre Francavilla (CS) - presentazione del libro “La notte di Santa Lucia”
6 novembre Saline Joniche (RC) - primo incontro contro la centrale a carbone
4 dicembre Cosenza - manifestazione nazionale (a carattere regionale) per l’acqua pubblica

18 e 19 dicembre iniziative a Villa San Giovanni e Badolato, nell’anniversario della morte di Franco Nisticò, per parlare di Ponte, SS 106 e di tutto il sistema trasportistico calabrese.

La RDT parteciperà, inoltre, al sit in che si terrà davanti il Tribunale di Paola in solidarietà agli operai della Marlane il giorno della sentenza prevista per il 12 novembre.

Un mercoledì per l'Acqua Pubblica

Mercoledì 3 Novembre sarà una giornata dedicata all'acqua. In vista della Manifestazione nazionale (a carattere regionale) che si terrà a Cosenza il 4 dicembre, iniziano le riunioni organizzative.

Alle 14.30, il comitato universitario per l'acqua pubblica, si incontrerà in aula P2 per riattivare il coordinamento nel nostro Ateneo.

Alle 20, al MOCI (Cosenza), ci sarà la prima riunione organizzativa del comitato provinciale in vista proprio della manifestazione del 4 dicembre.


Siete tutti invitati


martedì 26 ottobre 2010

ASSEMBLEA DELLA RETE PER LA DIFESA DEL TERRITORIO “FRANCO NISTICÒ”

locCROTONE 30 Ottobre 2010

Assemblea della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

Sabato 30 Ottobre 2010 a Crotone si terrà il terzo incontro della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”. Convergeranno sul capoluogo crotonese comitati, associazioni, collettivi, singoli cittadini provenienti da tutto il territorio calabrese che in questi anni si sono battuti per la difesa del territorio, per i beni comuni e per uno sviluppo eco sostenibile della nostra regione.
La giornata sarà articolata in due principali momenti: sabato mattina un sit-in davanti l'ex area industriale di Crotone, simbolo prima del benessere di una comunità e del lavoro e poi di inquinamento industriale, che ha provocato morte e sofferenze per i cittadini di Crotone, area che attende da oltre 10 anni di essere bonificata; l'altro, nel pomeriggio, con l'assemblea plenaria della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, dove tutte le realtà calabresi in lotta potranno confrontarsi e darsi percorsi e tempi comuni per affrontare le vertenze ambientali in Calabria. A latere di queste due importanti iniziative si terranno incontri e momenti di approfondimento relativi alle specifiche vertenze che interessano il “Caso Crotone”.

situaz

PROGRAMMA – Crotone 30 ottobre 2010.

Ore 11:00 sit-in davanti l'ex area industriale di Crotone con microfoni aperti a tutte le esperienze, i cittadini e le realtà che si battono per la difesa del territorio.

Ore:15.00 presso i locali del Dopolavoro Ferroviario di Crotone, Assemblea Plenaria della Rete

giovedì 7 ottobre 2010

NO LEZIONI, NO PRIMA RATA!

L'Università della Calabria (come il resto delle Università Italiane) riapre ma rischia di essere chiusa, vuota, un deserto, un luogo sempre più privato, privato di senso. L'università dei tagli e della crisi è una non-università svuotata nei servizi, nella didattica e nella ricerca.

Se le politiche adottate dai governi negli ultimi decenni hanno minato alla base l’intero sistema universitario italiano, la riforma Gelmini - assieme ai tagli operati in finanziaria – rischia di distruggere definitivamente il sistema dell’istruzione pubblica. Le numerose iniziative di protesta che si stanno svolgendo sul territorio nazionale ed il clima di incertezza che si respira negli atenei dimostrano come il momento sia decisivo per il futuro dell’università.

Viviamo quotidianamente e sulla nostra pelle le ricadute dei provvedimenti del governo. A causa dei continui tagli stiamo subendo l’ennesimo aumento delle tasse (343€, con un aumento di 70€ nel corso degli ultimi tre anni), la diminuzione dei servizi, l’inaccettabile inasprimento del numero chiuso e programmato (800 posti in meno messi a bando per le ammissioni 2010/2011), la diminuzione delle borse di studio e, soprattutto, la dequalificazione della didattica.

Il DDL Gelmini si propone di riformare l'università in maniera verticistica ed aziendale, riducendo gli spazi democratici degli atenei e permettendo la trasformazione delle università in fondazioni private. Mira a distruggere completamente il sistema di diritto allo studio, introducendo la squallida formula del prestito d'onore, trasformando sempre più l'università pubblica in un privilegio per pochi. Sul piano della ricerca - oltre alla drastica diminuzione dei fondi - il DDL blocca il reclutamento dei giovani ricercatori, abbandonandoli ad un futuro precario.

Negli ultimi anni, per far fronte ai continui tagli all’istruzione pubblica, i ricercatori hanno dovuto più volte farsi carico di lezioni e ore di didattica a titolo gratuito e volontario. Il loro status giuridico, infatti, non li obbliga a tenere lezioni, ma soltanto ad erogare "didattica integrativa", in modo che possano dedicarsi a tempo pieno all'attività di ricerca. Visto l'attacco sferrato dal DDL e la carenza di risorse economiche, i ricercatori in primavera hanno legittimamente dichiarato - come unico strumento di protesta a loro disposizione - l' indisponibilità a tenere corsi al di fuori degli obblighi di legge.

Male hanno fatto, allora, le facoltà ad approvare in primavera i manifesti degli studi e a dare inizio alle immatricolazioni pur sapendo che le risorse, umane ed economiche, per dare il via ai corsi non ci sarebbero state. Risorse che ancora oggi non ci sono. Infatti, le sei Facoltà dell’Unical non riescono a far partire regolarmente i propri anni accademici. Intanto è stato chiesto a tutti gli studenti di pagare la prima rata senza avere alcuna garanzia sulla copertura dei corsi e sulla qualità dell'offerta didattica.

Chiediamo, pertanto, che il pagamento della prima rata venga “temporaneamente sospeso” o quantomeno posticipato al 31 dicembre, in attesa che la situazione si stabilizzi.

Inoltre, proponiamo che si apra una discussione allargata con gli studenti al fine di costruire un fronte di lotta compatto, volto a bloccare seriamente e concretamente una riforma che non riteniamo emendabile e che deve essere rigettata nella sua totalità.

Il corpo accademico deve assumersi questa responsabilità nei confronti degli studenti, non avrebbe senso e non gioverebbe a nessuno garantire il regolare decorso dell’anno accademico in una situazione che precipita verso il baratro e che diventerebbe ancora più grave il prossimo anno.

Il dovere morale di tutti i soggetti universitari, oggi, è quello di difendere la natura pubblica dell'università, la qualità della stessa in termini di didattica e di ricerca, la funzione sociale dell’istruzione, il vero valore della conoscenza.

Costruiamo insieme un nuovo percorso di protesta nazionale partecipando alle prossime iniziative:

giovedì 7 ottobre - Assemblea Studentesca - Aula Filol8 ore 17:30

venerdì 8 ottobre - mobilitazione nazionale studentesca – Cosenza, piazza Loreto ore 9.00

sabato 16 ottobre – sciopero nazionale, manifestazione nazionale - Roma (adesioni e informazioni sugli autobus gratuiti presso la sede UDU-Controverso

lunedì 4 ottobre 2010

Assemblea Controverso (pubblica)

Alla luce dello stato d'agitazione proclamato in quasi tutti gli atenei d'Italia, dei consigli e delle assemblee di facoltà dell'Unical, invitiamo tutti gli studenti a partecipare giovedì 7 all'assemblea studentesca presso l'aula Filol8 (cubo 28B) alle ore 17.30


In difesa dell'Università Pubblica, per un nuovo autunno di lotta!

martedì 21 settembre 2010

NO ponte

I SOLDI DEL PONTE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI

Ad un anno di distanza dall’alluvione che ha colpito la zona sud di Messina, lasciando sul terreno 37 morti, e a parecchi mesi dalle frane che hanno interessato i paesi dei Nebrodi, le aspettative di messa in sicurezza e d’aiuto provenienti da quei territori sono largamente disattese. Le prime piogge autunnali, inoltre, hanno gettato nella paura i paesi già colpiti e messo in ginocchio Reggio Calabria. Al contrario, il progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto ha proseguito il suo iter, un iter stanco, confuso e contraddittorio che, però, si propone all’intero territorio meridionale come un’ipoteca gravida di devastazioni e sprechi.

Di recente sono state diffuse le mappe relative ai raccordi, alle cave e alle discariche del Ponte sullo Stretto con le quali si delineano i cantieri e, quindi, si chiarisce che i disagi ad essi connessi non interesseranno, per quanto riguarda la sponda messinese, solo la zona di Torre Faro, bensì la città intera.

D’altronde le trivelle che, come funghi, spuntano un po’ dappertutto (oltre 100 quelle già messe in campo, secondo Ciucci) lo stanno a dimostrare. Ciò che viene prospettato agli abitanti di Messina per il futuro è, insomma, una città sottomessa agli interessi di Impregilo e soci, ridotta ad un colabrodo e con una viabilità impazzita, nella quale l’autorità sarà in buona misura in mano alla Stretto di Messina S.p.A., concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la progettazione, realizzazione e gestione del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo dimostra la vicenda dei complessi residenziali di Via Circuito a Torre Faro, candidati ad ospitare le trivelle, posti sotto la minaccia dell’intervento delle Forze dell’Ordine.

Il popolo del NoPonte, dopo la bella e partecipata manifestazione del 28 agosto a Torre Faro, tornerà in piazza, per le strade di Messina, SABATO 2 OTTOBRE, a riconfermare l’assoluta contrarietà all’avvio dei cantieri e a chiedere con forza di intervenire per le vere priorità: il 75% del patrimonio abitativo messinese non è a norma contro il rischio sismico; gran parte delle scuole non ha nemmeno l’agibilità e versano in drammatiche condizioni igieniche e ambientali, mentre oltre l’80% dei comuni della provincia è a rischio idrogeologico. Inoltre, sulla sponda calabrese dello Stretto, la Costa Viola e tutta l’area di Villa San Giovanni-Cannitello sono a forte rischio sismico ed idrogeologico. Ebbene, con meno della metà di quanto la Società dello Stretto ha ingoiato in 20 anni (circa 500 milioni di euro spesi in “studi e progetti”) si potrebbero riqualificare case, scuole, ospedali e dare lavoro ad oltre 3.000 operai.

Dalla manifestazione nazionale, svoltasi a Cannitello, il 19 dicembre 2009, restano sempre attuali le principali priorità: 1) messa in sicurezza del territorio (sicurezza, d’altronde, era stata la parola più usata in campagna elettorale dagli stessi componenti del Governo, che hanno, però, ignorato gli allarmi lanciati dagli esperti e dagli abitanti); 2) ammodernamento del sistema viario; 3) potenziamento e ammodernamento della flotta marittima pubblica; 4) rifacimento delle condotte dell’acqua e gestione pubblica come bene comune non alienabile; 5) allestimento dei servizi essenziali fondamentali in ogni territorio, a partire da quelli sanitari.

Il nostro non sarà un corteo di commemorazione, ma una giornata di lotta: facciamo appello ai comitati locali, ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati e ai cittadini tutti perché portino in questa manifestazione tutta la loro rabbia contro l’assurdo spreco di risorse pubbliche, mentre l’area dello Stretto sprofonda in una devastante crisi economica e ambientale.

Pretendiamo che i soldi destinati al Ponte vengano immediatamente utilizzati per mettere in sicurezza sismica ed idrogeologica i nostri territori perché i tragici eventi che hanno colpito Giampilieri, Scaletta e gli altri paesi della riviera Jonica non possano più ripetersi.

SABATO 2 OTTOBRE - CORTEO NO PONTE

ORE 16.00 PIAZZA CAIROLI (MESSINA)


In difesa dei beni comuni.

RETE NO PONTE

lunedì 20 settembre 2010

APPELLO ASSEMBLEA MOVIMENTI PER L’ACQUA

Firenze, 18-19 Settembre 2010

Noi donne e uomini dei movimenti sociali territoriali, della cittadinanza attiva, del mondo dell’associazionismo laico e religioso, delle forze sociali, sindacali e politiche, del mondo della scuola, della ricerca e dell’Università, del mondo della cultura e dell’arte, del mondo agricolo, delle comunità laiche e religiose

che in questi anni e in tutti i territori

  • abbiamo contrastato la privatizzazione del servizio idrico, perché sottrae alle collettività un diritto essenziale alla vita;

  • abbiamo promosso e partecipato, nel Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua o in altri percorsi, a iniziative ed azioni, socializzando i saperi e le esperienze, rafforzandoci reciprocamente, allargando la sensibilizzazione e il consenso;

  • abbiamo promosso con oltre 400.000 firme una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua e la sua gestione partecipativa;

  • abbiamo promosso mobilitazioni territoriali, manifestazioni nazionali e appuntamenti internazionali per riappropriarci di ciò che a tutti appartiene, per garantire a tutte e tutti un diritto universale, per preservare un bene comune per le future generazioni, per tutelare una risorsa naturale fondamentale;

  • abbiamo promosso una campagna referendaria che si è conclusa con lo straordinario risultato di oltre un milione e quattrocentomila firme raccolte;

consapevoli del fatto che

  • il voto referendario apre una stagione decisiva per l’affermazione dell’acqua bene comune e della sua gestione pubblica e partecipativa;

  • la battaglia dell’acqua è assieme una battaglia contro il pensiero unico del mercato e per una nuova idea di democrazia;

  • la privatizzazione e la mercificazione dell’acqua e del servizio idrico è incompatibile con conservazione della risorsa acqua, degli ecosistemi e più in generale dell’ambiente;

  • una vittoria ai referendum della prossima primavera potrà aprire nuove speranze per un diverso modello economico e sociale, basato sui diritti, sui beni comuni e sulla partecipazione diretta delle persone;

facciamo appello

a tutte le donne e gli uomini di questo paese

perché, in questi mesi che ci porteranno al referendum si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell’acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione sull’importanza della vertenza in corso e sulla necessità del coinvolgimento di tutto il popolo italiano, con l’obiettivo di arrivare all’affermazione dei tre referendum abrogativi.

Tutte e tutti assieme possiamo affermare l’acqua come bene comune, sottrarla alle logiche del mercato, restituirla alla gestione partecipativa delle comunità locali.

Tutte e tutti assieme siamo coinvolti nel problema e possiamo divenire parte della soluzione.

Il tempo è ora. Perché si scrive acqua e si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Comitato Promotore dei referendum per l'Acqua Pubblica

mercoledì 15 settembre 2010

sabato 4 settembre 2010

Assemblea Controverso

Ogni giovedì ore 17,30 assemblea controverso.

Sede Udu Cosenza, ponte pedonale, zona segreterie.




Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.


da La Libertà - Giorgio Gaber (1972)

domenica 6 giugno 2010

- 3 : verso l'assemblea d'ateneo UNICAL

Verso l'Assemblea Generale d'Ateneo dell'UNICAL

VERSO l'Assemblea d'Ateneo Unical del 09 Giugno,
ore 10.30 - AULA MAGNA - Università della CALABRIA.

(d)Istruzione Universitaria

Il nuovo disegno di legge Gelmini in materia di Università costituisce l’ultima (e probabilmente definitiva) tappa di un lento e progressivo processo di smantellamento del sistema universitario pubblico italiano, cominciato dieci anni or sono, con il cosiddetto processo di Bologna (1999).

Ricostruendo le fasi di questo percorso, ci si può accorgere di quanto siano stati deludenti i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi che ci si prefiggeva con le varie riforme e di come, invece, stia prendendo corpo una creatura mostruosa che ha perso la vocazione umanistica del modello humboldtiano di Università.

Si può intravedere il complesso intreccio di trame, appetiti ed interessi che si stanno addensando così insistentemente attorno al mondo universitario; rispondono alle stesse logiche che stanno dietro al tentativo di privatizzazione di altri beni pubblici fondamentali quali l’acqua.

Questa logica è semplice: tutto è business e per comprare a buon mercato un bene pubblico, bisogna prima mandarlo in fallimento e poi svenderlo ad una cordata di imprenditori “coraggiosi”.