giovedì 24 novembre 2011

Sit-In _ Mo Basta!

Rete in Difesa del Teritorio "Franco Nistico"

Domani mattina, 25novembre, alle ore 10.00 nell'aula magna dell'Università della Calabria, durante la passerella della cosiddetta Conferenza Regionale per l'Educazione Ambientale sarà presente il governatore Scopelliti.
Sarà una buona occasione per mettere sotto il muso dei responsabili sistituzionali una parte dei problemi dei cittadini e delle cittadine calabresi.
Accorrete numerosi.




Diritti in discarica

Viene a parlare in questa università il massimo rappresentante della nostra giunta regionale e, aldilà dell'ospitalità di facciata che caratterizza queste passerelle istituzionali, crediamo che la vera ospitalità sia fondata sulla chiarezza e sulla responsabilità reale e, appunto per questo, come studenti, precari e in generale come cittadini, non possiamo non prendere parola rispetto ai gravi problemi che attanagliano la Calabria.

Di chi è la responsabilità di un territorio, diventato una pattumiera internazionale? Siamo  sommersi di rifiuti di ogni tipo: troviamo scorie radioattive nei nostri fiumi, nei nostri mari e persino nelle nostre scuole. Queste stesse istituzioni, oggi promuovono una vetrina per cercare di riabilitare la loro immagine, a fronte delle loro pesanti responsabilità politiche e giudiziarie, come il qui presente assessore regionale all'Ambiente per il caso Enertech. Oramai è chiaro che il nostro territorio viene considerato solo come oggetto di speculazione per gli interessi delle grandi multinazionali che - soprattutto in Calabria - si traducono in interessi mafiosi e nelle clientele dei vari potentati. Questi avvelenatori, usano spesso l'arma del ricato del lavoro approfittando della precarietà generale della Calabria, per propinarci impianti e inquinamento. Non possiamo stare sulla porta ad aspettare che ci venga tolto il nostro diritto alla salute, mentre il nostro territorio viene devastato dalla speculazione creata attraverso  inceneritori e discariche in cui finiscono rifiuti radioattivi, speciali e non. 

Appunto per questo, crediamo sia arrivato il momento che i cittadini inizino a rivendicare i loro diritti ed autorganizzarsi per contrastare queste lobby di potere che da anni devastano la Calabria, non solo attraverso una scellerata e dannosa politica sui rifiuti ma anche attraverso la gestione criminale di un altro settore cruciale, quello delle costruzioni. Le concessioni edilizie non vengono elargite in base al reale impatto ambientale, ma in base a clientele e talvolta anche per riciclare denaro sporco. Così, mentre gli affitti raggiungono prezzi esorbitanti, mentre l'edilizia popolare è fatiscente e degradata e le politiche di sostegno abitative sono assenti, di contro aumenta il numero dei cantieri disseminati per la città, che devastano l'ecosistema lasciando palazzi vuoti.

Per molti studenti il diritto all'abitare si lega alle politiche sul diritto allo sudio. La regione calabria continua a dimenticarsi degli studenti che hanno bisogno di sostegno per continuare il loro percorso di formazione. E' il caso dei fondi regionali per le borse di studio. Nonostante il Ministero abbia già provveduto a stanziare i fondi, l'amministrazione regionale ne ha ritardato il trasferimento, e gli studenti calabresi non hanno ancora ricevuto ciò che gli spetta di diritto. Anzi, rileviamo un pesante rialzo dei prezzi dei trasporti, per il quale dobbiamo solo ringraziare la giunta regionale. Si parla di fuga dei cervelli, ma gli investimenti dove sono? Intanto si continuano a finanziare progetti e opere inutili, visite papali e masters alle università private Bocconi e LUISS. Tutto questo, in perfetta sintonia con le riforme Gelmini, sostenute dai baronati universitari e appoggiate finanche dal premier Monti.

Come studenti, precari e cittadini vogliamo costruire una opposizione sociale alla logica di gestione emergenziale che, con il pretesto della crisi, commissaria i nostri diritti e la stessa democrazia - tanto decantata quando fa comodo, quanto accantonata quando disturba - a vantaggio di banchieri, delle istituzioni finanziarie e dei vari comitati d'affari che si spartiscono e privatizzano le risorse naturali e lo stato sociale mandando i nostri diritti in discarica. 

Ed è per questo che a questo attacco complessivo non possiamo che rispondere, tutti uniti, per un obittivo concreto per la Calabria e la nostra salute. La fine del commissariamento all'emergenza rifiuti. Crediamo che 15 anni siano bastati a dimostrare che questa classe dirigente non ha la volontà politica di costruire un sistema efficace di raccolta differenziata. Al contrario, vuole arricchire i gruppi di potere politico-mafiosi che speculano sui rifiuti. Da troppo tempo continuano a restare legalizzate discariche abusive e continuano a proporci veleni e inceneritori. La nostra volontà invece è chiara: siamo per la salute, siamo per la difesa del territorio e dei nostri diritti. Perciò ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità ed a partire dal commissario dovranno dimettersi tutti e andare - loro, sì - DIRITTI IN DISCARICA!
Cos'è successo lunedì 21 novembre:

lunedì 14 novembre 2011

MO BASTA! Riuscita la grande manifestazione di Crotone

[Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2011 ore 15.00]




AUDIO
Ascolta da qui
tutti gli interventi dal palco e le interviste fatte dal mediacamper da Radio Transizionedifase.org

VIDEO SU YOUTUBE
Guarda i video dalla manifestazione e tutti gli interventi finali dal palco. [in fase di completamento]

venerdì 4 novembre 2011

MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE

MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE
Fine commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria

La necessità di lottare per la difesa del territorio come Bene Comune, nell’ultimo anno, ha dato vita a una serie di battaglie da parte di movimenti, associazioni, sindacati che hanno sviluppato o esteso, in forme differenti, lotte già esistenti.
Uno dei principali banchi di prova che si trovano dinnanzi la maggior parte delle regioni italiane, delle province e dei comuni è la gestione del ciclo dei rifiuti: la fuoriuscita dall’emergenza continua e la sottrazione del suo controllo alle ecomafie.
Come nella maggior parte del meridione, anche in Calabria, uno degli attacchi più duri al territorio è dato dal commissariamento della gestione del ciclo dei rifiuti, iniziato circa 14 anni fa, nel lontano 1997.
L’emergenza rifiuti è stata utilizzata quale ammonimento verso popolazioni, comitati, associazioni e movimenti che si sono battuti e si battono contro il proliferare di inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario, è: se non volete finire coi rifiuti per strada come in Campania, bisogna costruire nuove discariche ed inceneritori. Soluzione, questa, che favorisce solo l’imprenditoria e la ‘ndrangheta e che risulta mortale per i nostri territori e le popolazioni calabresi.
Questo ricatto è inaccettabile e va contrastato con ogni mezzo.
In Calabria, cosi come nelle altre regioni italiane, non è la mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e discariche ad impedire la soluzione al problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione, riutilizzo e riciclaggio e raccolta differenziata, oltre all’assenza di serie e trasparenti procedure per l’affidamento della gestione dell’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, la logica che ha mosso le azioni dei vari Commissari per le emergenze ambientali in tutti questi lunghi anni è stata quella di favorire i privati nella gestione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Privati che “più smaltiscono e più guadagnano”, più abbancano rifiuti più si arricchiscono. Anche se i veri burattinai che hanno determinato e determinano lo sfruttamento e la distruzione dei nostri territori sono da ricercare in quel groviglio di interessi in cui si agitano la nostrana imprenditoria d’accatto, le mafie, il mondo delle professioni e della sanità, la classe politica e dirigente.
Quanto accade in Calabria e nel Mezzogiorno è emblematico della situazione del Paese: gestione non controllata di rifiuti industriali, pericolosi e solidi urbani, mancata bonifica di territori pesantemente inquinati.
In questo quadro un dato impressionante è quello della situazione sanitaria in Calabria, infatti, l’incidenza generale di malattie tumorali ha drammaticamente superato, per particolari patologie di cancro, la media nazionale. La gestione commissariale, che dura da oltre quattordici anni, ha completamente ignorato questa allarmante situazione.
Bisogna affrontare la questione ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione del ciclo dei rifiuti per avviare uno sviluppo eco-compatibile che crei nuove possibilità occupazionali e che, nel tutelare i beni comuni, faccia gli interessi concreti delle nostre comunità.
E' indispensabile, quindi, per rendere sostenibile lo sviluppo della nostra regione, restituire il potere di programmazione e di gestione del ciclo dei rifiuti alle comunità e agli enti locali, attraverso un percorso di reale partecipazione democratica. E’ indispensabile che l’intero ciclo dei rifiuti sia direttamente ed interamente programmato e gestito dal pubblico.
Non possiamo e non vogliamo più permettere che le nostre regioni vengano considerate terra di conquista dove è consentito realizzare qualsiasi attività lucrativa senza regole e senza rispetto per l’ambiente e contro la volontà delle popolazioni.
Per tutto questo INVITIAMO tutte le associazioni, le organizzazioni, le reti, i gruppi e le persone interessate ad aderire e a partecipare ad una grande manifestazione, che si terrà a Crotone il 12 Novembre 2011, per chiedere la fine del commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria e in tutte le altre regioni commissariate.

Per info e adesioni:

venerdì 14 ottobre 2011

Comunicato stampa sul nuovo statuto d'Ateneo

La bozza del nuovo statuto è stata ufficialmente licenziata dalla commissione. spetterà ora al Senato      approvarla definitivamente prima della ratifica ufficiale del ministero. Si chiude nel silenzio, nell'apatia culturale e politica che caratterizza oramai l'Unical, una delle pagine più buie della storia del nostro ateneo. Non ci abitueremo mai ai metodi di Latorre, alla sua autorità. Ma le responsabilità di quanto accaduto non possono che ricadere sull'itera comunità accademica. Pochissime sono state, infatti, le voci di dissenso rispetto alla gestione complessiva della cosiddetta “questione statuto”, pochi membri della commissione hanno effettivamente manifestato allarme, soltanto un gruppo informale di docenti ha avanzato delle proposte, senza però incidere concretamente nelle decisioni della commissione. Noi studenti di Controverso abbiamo cercato di costruire in questi mesi un percorso di discussione e partecipazione, arrivando a  protocollare una richiesta formale di un'audizione, pubblica ed aperta agli studenti, con delle proposte concrete. Non ci siamo fermati solo sulla carta dei diritti delle studentesse e degli studenti, ma siamo entrati nel merito delle questioni riguardanti la governance dell'ateneo, la didattica, la democrazia e la rappresentanza, la partecipazione attiva e diretta degli studenti. Ci siamo scontrati con la chiusura totale del rettore e della commissione rispetto a qualsiasi tentativo di confronto, con una rappresentanza studentesca ipocritamente silente, che risponde solo ai dettami del palazzo e non alle istanze della base. Il risultato è una bozza di statuto infelice, piena di incongruenza ed errori, che addirittura supera le nefandezze contenute nella legge Gelmini e concretizza il modello di università-azienda, proposto ed attuato da Latorre nei suoi tredici anni di mandato. Ci troveremo di fronte ad un' università “monarchica”,con un'oligarchia di potere a lungo termine, in cui il Consiglio d'Amministrazione avrà pieni poteri e, tramite il cosiddetto “listino”, potrà essere facilmente egemonizzato dal rettore. Dall'altra parte e contrariamente ad ogni logica democratica, non si prevedono efficaci strumenti di controllo  in mano al Senato Accademico, sulla cui composizione, tra l'altro, la bozza dello statuto si dimostra contraddittoria. Ci troveremo stranamente di fronte ad un'università più macchinosa, conservatrice, baronale, elefantiaca.
La sola cosa certa, a questo punto, è che questo statuto non nasce in un clima di collaborazione e fattiva partecipazione tra le varie componenti dell'ateneo, ma all'interno di una stanza chiusa (anche rumoreggiante, viste le uscite pubbliche di alcuni membri della commissione). E dato
che non amiamo le stanze chiuse, chiediamo che l'approvazione finale del nuovo statuto passi, come già successo in altre università, per un referendum aperto a tutta la comunità accademica(studenti in primis), che consenta di modificare lo statuto in un clima democratico e di effettiva partecipazione. Facciamo, altresì, appello alle forze “dissidenti” dell'Unical per la costruzione - nei prossimi giorni e prima dell'approvazione in senato accademico - di un percorso assembleare aperto, volto a contrastare l'approvazione di uno statuto non degno di un'università democratica.

giovedì 6 ottobre 2011

11 OTTOBRE 2011 - Assemblea Generale Controverso

Nota stampa Laboratorio politico e socio-culturale “Ateneo Controverso”


Oggi gli studenti e le studentesse dell’università della Calabria hanno risposto ad un appello importante di mobilitazione: rivendicare il diritto alla mobilità contro l’aumento indiscriminato del costo dei trasporti locali. Oggi uno studente universitario spende circa 3 euro al giorno per raggiungere l’università e tornare a casa. Come ateneo controverso siamo convinti che un aumento così forte del costo delle tariffe dei trasporti sia totalmente ingiustificato e che risponda alla logica secondo cui i cittadini devono continuare a pagare una crisi e un debito che è stato generato da decenni di cattiva gestione della politica e dallo strapotere della finanza e dell’economia transnazionale. 

NOI IL DEBITO NON LO PAGHIAMO!!! Questo è lo slogan che ci diamo per quest’autunno. Uno slogan che oggi si è trasformato in NOI IL BIGLIETTO NON LO PAGHIAMO!!! Il biglietto non lo paghiamo perché pretendiamo che si apra nella città e nella regione una discussione seria su come risolvere un aumento scellerato dei costi dei trasporti a causa dei tagli lineari del governo: oltre i 2/3 dei finanziamenti per il trasporto pubblico locale. Di conseguenza non è accettabile la politica assunta dal nostro governo regionale che ha deciso di demandare agli enti locali e alle aziende erogatrici del servizio, la facoltà di aumentare i costi dei trasporti fino al 60%. Gli studenti e i cittadini vedono sottrarsi un diritto fondamentale, quello alla mobilità. 

Pretendiamo che i costi non solo ritornino alle tariffe dello scorso anno ma che queste prevedano una riduzione per gli studenti del 50%. Inoltre siamo convinti che la qualità del servizio trasporti nella zona Cosenza- Rende- Università è bassa per un’area urbana che paventa una crescita e uno sviluppo che in realtà non ha. Non esiste un piano trasporti locale realmente efficace così come non esiste, o se esiste è fantasma, un servizio di trasporti notturni che possa consentire agli studenti (universitari e non) di muoversi all’interno della città e vivere un’area urbana che altrimenti preclude questa possibilità confinando gli studenti al solo campus di Arcavacata. 

Le nostre proposte/richieste sono: 
- una riduzione immediata dei costi per gli studenti del 50% (sul prezzo dello scorso anno) 
- un servizio di qualità dei trasporti locali che sia realmente efficace nel soddisfare un pieno diritto alla mobilità, puntando ad un sistema ecosostenibile 
- incrementare il servizio notturno di collegamenti urbani e un miglioramento di quello attuale 
- un nuovo piano di trasporti locali con agevolazioni per le fasce sociali deboli 
- un tavolo di discussione con gli enti locali il consorzio e la regione per aprire una discussione in merito alla questione trasporti. 

Oggi abbiamo creato mobilitazione volantinando per l’università, parlando con gli studenti organizzando una contro-biglietteria ambulante e una chiassosa e sentita flash mob alle pensiline… ma la lotta non finisce qui!!!!!! 

Ateneo Controverso 
ateneocontroverso@gmail.com 
ateneocontroverso.blogspot.com

martedì 4 ottobre 2011

Sit-in giovedì 6 ottobre - Pensiline Unical

CONTRO l'aumento del costo dei trasporti 

Se sono uno studente ed abito a Quattromiglia per andare a Cosenza a comprare, ad esempio, un paio di scarpe compro un biglietto da 90 minuti che mi verrà a costare 1.20 euro. Al ritorno, finito ormai il termine dei 90 minuti, sono costretta/o a comprare un altro biglietto da 1.20, spendendo nell’arco della mia giornata 2.40 euro solo per i trasporti pubblici. 

Se invece io volessi avere la comodità di viaggiare tutto il giorno spenderei 3.00 euro per un biglietto giornaliero, 3.00 euro di trasporti al giorno per 30 giorni sono 90 euro al mese. In media uno studente universitario spende per viaggiare da Cosenza all’università dai 25 ai 90 euro al mese. L’ aumento del costo dei trasporti pubblici rappresenta una spada di Damocle soprattutto per noi studenti che non percepiamo un reddito, pesiamo sul reddito della nostra famiglia e rappresentiamo coloro che usufruiscono maggiormente dei trasporti pubblici. Gli aumenti dei costi dei trasporti sono dovuti ai tagli previsti dal finanziamento nazionale che è passato da 1,9 miliardi di euro a 400 milioni, questo enorme taglio di circa 1,5 miliardi sta mettendo in ginocchio le anche aziende dei trasporti pubblici locali, producendo servizi meno efficienti rispetto a quelli esistenti, che già lasciavano tanto a desiderare. La condizione dei trasporti cittadini-universitari è già da tempo drammatica, a causa dell’assenza di un piano dei trasporti che provoca “corse fantasma” e non agevola la mobilità degli studenti e ostacola l’interazione con la città in cui studiano. 

Non è concepibile che ci sia una sola corsa ogni ora dall’Università a Cosenza e viceversa e che ci sia una sola corsa notturna, spesso “fantasma”. Questi disservizi si aggiungono all’aumento del costo dei biglietti, quindi “più soldi e meno servizi”. Sarebbe bello che anche qui a Cosenza, come succede in atre città italiane, gli studenti fossero beneficiari di agevolazioni sulla mobilità. Pretendiamo quindi una riduzione del costo sull’abbonamento mensile del 50% e di ripristinare il costo del biglietto giornaliero a 2,00 euro. Pretendiamo inoltre maggiore qualità del servizio: un numero maggiore di corse giornaliere e l’attivazione di più corse notturne che coprano una fascia oraria maggiore (è ridicolo che l’ultima corsa notturna sia alle 23:30). Tutto ciò dovrebbe rientrare all’interno di un piano dei trasporti che le città di Rende e Cosenza non prevedono. Quanto detto costituisce semplicemente la base di partenza di un piano dei trasporti che funzioni correttamente non costringendo gli studenti a compiere interminabili tragitti a piedi o a munirsi di un’automobile (cosa che di certo non favorisce la sostenibilità ambientale, anche perché il tratto stradale Quattromiglia-Università è il più trafficato della città) per far fronte alle carenza di questo sistema di mobilità.

giovedì 15 settembre 2011

RETE DIFESA DEL TERRITORIO “FRANCO NISTICO’” MANIFESTAZIONE 8 OTTOBRE CROTONE


Come nella maggior parte del meridione, anche in Calabria, uno degli attacchi più duri al territorio è dato dal commissariamento della gestione del ciclo dei rifiuti, iniziato circa 14 anni fa, nel lontano 1997.
L’emergenza rifiuti è stata utilizzata quale ammonimento verso popolazioni, comitati, associazioni e movimenti che si sono battuti e si battono contro il proliferare di inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario, è: se non volete finire coi rifiuti per strada come in Campania, bisogna costruire nuove discariche ed inceneritori. Soluzione, questa, che favorisce solo l’imprenditoria e la ‘ndrangheta e che risulta mortale per i nostri territori e le popolazioni calabresi.
Questo ricatto è inaccettabile e va contrastato con ogni mezzo.
In Calabria, cosi come nelle altre regioni, non è la mancanza di costosissimi e nocivi  inceneritori e discariche ad impedire la soluzione al problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione, riutilizzo e riciclaggio e raccolta differenziata, oltre all’assenza di serie e trasparenti procedure per l’affidamento della gestione dell’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, la logica che ha mosso le azioni dell’ufficio del commissario in tutti questi lunghi anni è stata quella di favorire i privati nella gestione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Privati che “più smaltiscono e più guadagnano”, più abbancano rifiuti tal-quale più si arricchiscono. Anche se i veri burattinai che hanno determinato e determinano lo sfruttamento e la distruzione del nostro territorio sono da ricercare in quel groviglio di interessi in cui si agitano la nostrana imprenditoria d’accatto, le ‘ndrine, il mondo delle professioni e della sanità, la classe politica e dirigente tutta. 
Appare chiaro che il ciclo dei rifiuti in Calabria, come nel resto del Paese, è in mano alle ‘ndrine, alle mafie ed alle multinazionali del settore. Come fa la politica a non vederlo?
Le Istituzioni e lo Stato in Calabria sono il cavallo di troia che utilizzano le economie criminali della nostra regione per ingigantire il loro giro di affari e aumentare, ancor di più, il controllo totale del territorio.
E' indispensabile, quindi, per rendere sostenibile lo sviluppo della nostra regione, restituire il potere di programmazione e di gestione del ciclo dei rifiuti alle comunità e agli enti locali, attraverso un percorso di reale partecipazione democratica. E’ indispensabile che l’intero ciclo dei rifiuti sia direttamente ed interamente programmato e gestito dal pubblico.
Non possiamo e non vogliamo più permettere che la nostra regione venga considerata terra di conquista dove è consentito realizzare qualsiasi attività lucrativa senza regole e senza rispetto per l’ambiente e contro la volontà della popolazione.
Per tutto questo la Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò” INVITA tutte le associazioni, le organizzazioni, le reti, i gruppi e le persone interessate ad aderire e a partecipare ad una grande manifestazione, che si terrà a Crotone l’8 Ottobre 2011, per chiedere la fine del commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria e nelle altre regioni commissariate.



Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”


                                      8ottobre@difendiamolacalabria.org
 
Segue appello integrale
 

sabato 10 settembre 2011

Il forum di Sbilanciamoci! si chiude con successo

Fonte: www.sbilanciamoci.org


Chiude decisamente in positivo il bilancio della tre giorni di lavori organizzati dalla Campagna Sbilanciamoci! con il patrocinio ed il sostegno del comune di Lamezia Terme.
La IX edizione del forum, incentrata sul tema dei giovani e del precariato ha avuto pieno successo, richiamando più di mille persone, che hanno popolato le sale ed il chiostro di Palazzo Nicotera e riempito piazzetta San Domenico di Lamezia.
60 relatori, 16 incontri, 3 proiezioni, 1 spettacolo teatrale e 4 concerti: in tre giorni si è discusso di emarginazione, di lavoro, di economia alternativa, di ambiente, di legalità. Sono state avanzate proposte e studiate soluzioni, è stato presentato il “piano giovani” in 10 punti, sono state discusse le due contromanovre insieme agli ospiti presenti: responsabili delle associazioni, dirigenti sindacali, rappresentanti degli enti locali, docenti e ricercatori universitari.

lunedì 5 settembre 2011

La Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” aderisce allo sciopero generale del 6 settembre in piazza per gridare “Mo Basta!” e rilanciare l’8 ottobre

Il 6 settembre è stato indetto dalla Cgil, e da un consistente numero di sindacati di base, lo Sciopero generale contro la doppia manovra estiva imposta dal governo Berlusconi.
In che cosa consistono queste manovre è sotto gli occhi di tutti: con il solito ritornello della crisi provano a propinarci l’inaccettabile. Attacco alle pensioni, nuove grandi privatizzazioni per ogni servizio pubblico (nonostante il risultato avverso dell’ultimo referendum), cancellazione del contratto nazionale del lavoro e libertà di licenziamento, tagli ai servizi sociali ed agli enti locali, blocco dei contratti e congelamento della tredicesima dei pubblici dipendenti.
L’idea di mettere in discussione il modello economico che ha prodotto la crisi non ha sfiorato nemmeno per un attimo i ministri, né la parte di sindacati troppo preoccupati a non contraddire Confindustria che a difendere i lavoratori.
Noi siamo invece convinti del contrario. Siamo convinti che l’unico modo per uscire dalla crisi sia quello di togliere il primato decisionale al mercato, rimettendo al centro dell’agenda politica le reali esigenze dei cittadini e non quelle della borsa. Con la scusa della crisi oggi, con il drammatico ricatto del lavoro sempre, ci hanno costretti ad accettare di tutto, dalla graduale rinuncia ai diritti acquisiti negli anni grazie alle lotte del movimento operaio, alla svendita di risorse vitali come l’acqua e lo stesso territorio.
Per questo riteniamo necessario essere in piazza con tutte le organizzazioni sindacali che hanno deciso di proclamare lo Sciopero generale. Saremo in piazza per gridare il nostro MO BASTA! a questa manovra fatta di “lacrime e sangue” dei lavoratori, dei precari, degli studenti, degli ultimi. Saremo in piazza per rilanciare la manifestazione dell’8 ottobre a Crotone per chiedere la fine del Commissariamento per l’emergenza ambientale in Calabria, perché non è più sopportabile che mentre a noi vengono tolte persino le festività nazionali, si continui ad elargire fondi pubblici a destra e a manca, come evidenziato anche dalle recenti inchieste. MO BASTA!
Rete per la Difesa del Territorio "Franco Nisticò
Ufficio stampa
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

giovedì 25 agosto 2011

Loro a Cernobbio, noi a Lamezia Terme

Dal 1° al 3 settembre Sbilanciamoci! a Lamezia Terme. La IX edizione del forum di Sbilanciamoci! si tiene quest’anno a Lamezia Terme, simbolo della lotta alla ‘ndrangheta e della rinascita della società civile in Calabria. Il titolo del forum di quest’anno è “Gioventù sprecata?” ed è dedicato all’impatto della crisi economica sulla condizione dei giovani, dal precariato alla disoccupazione alla situazione nella scuola e nell’università. Sono previste 9 sessioni tematiche e due eventi culturali. L’iniziativa è patrocinata e sostenuta dal comune di Lamezia Terme che in questi anni ha avuto un importante ruolo nell’affermazione della legalità e della democrazia.

mercoledì 24 agosto 2011

27 e 28 agosto al “Csoa A. Cartella” due giorni di musica e testimonianze per ricordare Ciccio Svelo

Nei giorni 27 e 28 agosto, presso il C.s.o.a. "A. Cartella", in via Quarnaro I, Gallico, si terranno due giornate di ricordi, testimonianze e musica, con immagini, video e suoni.
In entrambe le giornate verrà allestito un villaggio con esposizioni fotografiche e aree proiezioni.
Sabato 27 alle ore 18 apertura del villaggio e un momento collettivo  per ricordare Ciccio, con una serie di testimonianze. Alle 20,30 si aprirà una sezione acustica con Mordecai non parla e Francesco Stilo, a seguire Teresa Mascianà & band e Kalafro
Domenica 28 ore 18 apertura del villaggio e Fiera della decrescita.
Durante la giornata verrà piantato un albero, alle ore 20,30 (al tramonto) Orchestra da Museo, a seguire Teatro delle rane.
Si invitano tutte le realtà ed i soggetti che hanno, in questi anni, lavorato insieme a Ciccio Svelo a partecipare, in forma artistica (nel corso della due giorni, all'interno del villaggio) o con una testimonianza (durante il momento collettivo di sabato alle ore 18,00).

martedì 9 agosto 2011

UNICAL - cronache di ordinaria repressione

Siamo indignati di fronte a quello che sta succedendo all'Università della Calabria. Con l'autoritarismo mostrato in questi anni, aggiunto al disprezzo verso qualsiasi forma di confronto e discussione democratica, Giovanni Latorre in queste ore ha compiuto l'ennesimo gesto vigliacco. In pieno Agosto, quando gli studenti che quotidianamente contribuiscono alla crescita sociale, politica e culturale del nostro ateneo, partecipando alle iniziative del LSA Assalto e del laboratorio politico p2 occupata sono lontani, nei loro paesi. Proprio nel periodo in cui l'Unical somiglia sempre più a quel mostro asettico, svuotato e silenzioso, paradigma dell'università-azienda di Latorre.

Complimenti Rettore, complimenti vivissimi. Continui pure a vantarsi delle sue classifiche Censis, dei suoi numeri sempre più risicati sotto la scure dell'austerity ministeriale, continui a curarsi dei suoi giochi politici interni ed esterni. Ma si chiede mai qual'è il livello culturale dei suoi studenti, quelli che l'Unical provvede a laureare? Sa cosa pensano loro di 'ndrangheta, di politica? La realtà è che non le interessa, contano i numeri. Amen. Il resto sono sciocchezze, roba da attivisti di sinistra. Continui pure con le sue politiche, a spendere soldi per iniziative culturali che non hanno alcuna ricaduta sugli studenti e a scagliarsi contro chi quelle iniziative culturali le fa gratis, contro chi gratuitamente offre servizi, contro chi quotidianamente e sul campo combatte le mafie, fa informazione, contro chi parla di beni comuni, di acqua pubblica.

All'Università della Calabria di occupanti abusivi ce n'è solo uno, l'unico degno di essere sgomberato. Noi resistiamo e gridiamo forte, sempre più convinti di non essere degni studenti di Giovanni Latorre.


 
Ateneo Controverso

venerdì 29 luglio 2011

Ciao Ciccio!

Come tante e tanti di voi sapranno, nella giornata di venerdi 29 luglio, abbiamo appreso della scomparsa di Ciccio Svelo. Nonostante la violenza della notizia ci abbia profondamente colpito, non possiamo che proseguire, nel suo ricordo, con l’impegno e la perseveranza che lui stesso ci ha fatto conoscere.

lunedì 18 luglio 2011

L’8 ottobre la Calabria pretenderà la fine del commissariamento ai rifiuti

L’Assemblea Plenaria della Rete Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, tenutasi a Francavilla Marittima il 10 Luglio 2011, ha visto la partecipazione di molti movimenti, comitati ed associazioni in difesa del territorio: dal Movimento No Ponte di Reggio Calabria al Forum “Stefano Gioia” del Pollino.

martedì 28 giugno 2011

Solidarietà al popolo NoTav

Con un dispiegamento di forze imponente e una violenza tipica delle peggiori dittature, il governo italiano ha aggredito il popolo NoTav, colpevole di difendere il proprio territorio dalle logiche speculative delle solite lobbies che da tempo hanno messo gli occhi sui soldi dell’alta velocità.

La follia della Tav ricorda tanto una megaopera che si vorrebbe costruire nei nostri territori, quel ponte sullo Stretto altrettanto devastante quanto inutile ad affrontare le reali emergenze trasportistiche. Ci dicono che i valsusini difendono solo il loro orticello, mentre la Tav porterebbe vantaggi a tutto il Paese: ma quali benefici produrrebbe a noi calabresi la Tav, quando dobbiamo assistere continuamente alla soppressione di treni e navi, quando non si investe un euro per la Statale 106, quando spostarsi è sempre più un’avventura?
No, non è interesse generale: l’aggressione militare di oggi serve solo a difendere un modello di sviluppo che sta devastando i nostri territori e che ci rende ogni giorno sempre più poveri.
La resistenza dei valsusini è la speranza, la possibilità di intravedere un mondo migliore, dove valgono più gli interessi dei cittadini e delle comunità che quelli di banche e multinazionali.
Il nostro non vuole essere l’ennesimo comunicato di solidarietà fine a se stesso. Quello che sta succedendo in Val di Susa non è più la semplice apertura o meno di un cantiere, ma rappresenta chiaramente qual è il livello di democrazia in cui stiamo vivendo e quale futuro vogliamo costruire. Per questo ci mobiliteremo, come abbiamo già fatto ieri a Reggio Calabria, e invitiamo tutte le persone sinceramente democratiche a mobilitarsi con noi.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

lunedì 13 giugno 2011

Acqua pubblica: anche in Calabria raggiunto il quorum, è il tempo della festa!

E’ proprio vero! Avevamo assolutamente ragione dicendo che “si scrive acqua e si legge democrazia!”
Attraverso il referendum, strumento di partecipazione democratica e popolare diretta, anche in Calabria più del 50% dei cittadini ha partecipato alla consultazione, dicendo a stragrande maggioranza No alla privatizzazione dell’acqua e No al Nucleare!
E’ stato un processo che, attraverso il lavoro dei comitati e di alcune organizzazioni sociali e sindacali, ha coinvolto trasversalmente gran parte dei cittadini calabresi.
Nella nostra regione, nonostante la radicata diffidenza verso tutto ciò che riconduce allo Stato e alle istituzioni, di cui è colpevole principalmente una classe politica trasversalmente inadeguata; nonostante il contesto sociale, con una popolazione formata da molti residenti sulla carta (non avete idea di quanti nostri universitari hanno votato in altre regioni facendosi nominare rappresentanti di lista) o anziani che sono difficilmente raggiungibili; nonostante i poteri forti che ci hanno remato costantemente contro in questa campagna referendaria; nonostante la Sorical, azienda finanziata con le nostre bollette che ha realizzato manifesti inneggianti ai fasulli benefici delle imprese miste; nonostante un servizio carente di informazione che ha costantemente adottato un profilo basso tanto da ignorare anche la bella e grande manifestazione svoltasi a Cosenza con Alex Zanotelli; nonostante tutto ciò, i cittadini calabresi hanno raggiunto una vittoria eccezionale!
Con alcuni incredibili risultati ottenuti nella Presila cosentina, tra cui il comune di Serra Pedace con l’affluenza del 77,22% degli elettori, di certo il primo comune italiano, ed il 66,66% di Carlopoli, comune dell’indimenticato sindaco Bruno Arcuri cui è dedicato il nostro coordinamento calabrese.
Questa vittoria è solo il primo passo: inizia una nuova pagina per la nostra democrazia. I tanti comitati che hanno condotto questa meravigliosa battaglia continueranno a promuovere la partecipazione sui territori, vigilando sul rispetto dell’esito referendario e sulla tutela della nostra terra.
Anche le donne e gli uomini di questa regione hanno detto con meravigliosa chiarezza che un altro mondo è possibile, che la gestione dell'acqua dev'essere ripubblicizzata, che i beni comuni devono essere difesi, che un'altra democrazia è necessaria. Da oggi niente sarà più come prima.
Con questo straordinario voto, per la prima volta dopo due decenni, il popolo italiano ha sonoramente sconfitto le politiche liberiste e l'idea che l'intera vita delle persone debba essere assoggettata al mercato, indicando anche quali dovranno essere i prossimi passi. Dall'abrogazione dei profitti sull'acqua, all’immediata riduzione delle tariffe pagate dai cittadini, sino alla convocazione di assemblee territoriali che definiscano tempi e modi della ripubblicizzazione del servizio idrico in ogni territorio.
A partire dalla Sorical che deve ritornare interamente in mano pubblica con una gestione diretta e partecipata dei cittadini calabresi.

La nostra è stata una straordinaria traversata per l'acqua e la democrazia.
E' il tempo della festa. In tutte le piazze. Con tutte le donne e gli uomini che ci hanno creduto.
Ora possiamo guardare al futuro con nuova fiducia.

Ufficio stampa
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”
stampa@difendiamolacalabria.org

domenica 22 maggio 2011

Nota Stampa: "Processo Franco Nisticò" - presidio/udienza 25 maggio

Entra nel vivo il processo per la morte di Franco Nisticò, il presidente del Comitato per la SS.106 morto sul palco della manifestazione No Ponte di Villa San Giovanni del 19 dicembre 2009: mercoledì 25 maggio alle ore 11.00 inizia infatti la fase dibattimentale.
Ricordiamo che il processo vede come unico imputato la dottoressa Gaetana Morace, medico del 118 accusata di essersi rifiutata di intervenire per soccorrere Franco. Le a...ccuse del PM sono chiare e prefigurerebbero una grave responsabilità da parte del medico che, con un intervento tempestivo, avrebbe potuto dare speranza di sopravvivenza a Franco, colpito da infarto. Per stare vicini alla famiglia Nisticò invitiamo tutte e tutti a partecipare al presidio che si terrà presso il Ce.Dir. di Reggio Calabria in concomitanza con l’udienza, dove ribadiremo che per noi la dottoressa Morace non è la sola a dover stare sul banco degli imputati.
Non si possono non considerare le gravi responsabilità di chi ha voluto a tutti i costi creare un clima di tensione e di paura attorno alla manifestazione, terrorizzando i cittadini villesi e facendo chiudere scuole e esercizi commerciali.
Non si può giustificare chi ha gestito l’ordine pubblico, militarizzando un’intera città con uno spiegamento eccezionale di uomini e mezzi, per una manifestazione che, come tutte le precedenti, si preannunciava partecipata, festosa, colorata e determinata nel ribadire la volontà di difendere pacificamente questi territori da forme di devastazione vera e senza ritorno, rappresentate dai cantieri del Ponte.
E ancor di più non si possono trascurare le colpe del sistema sanitario calabrese, burocratico e inefficiente: un elefante mangiasoldi incapace di garantire servizi basilari che, in una città come Villa San Giovanni, centro di snodo del traffico continentale ed in un’area ad alto rischio per il transito marittimo e portuale, non prevede presidi di prevenzione e pronto intervento, sia sanitari che di protezione civile.

Mercoledì 25 maggio alle ore 11.00 al Ce.Dir per gridare forte contro l’abbandono del territorio e l’inutile sperpero delle risorse pubbliche, con la stessa voce di Franco Nisticò, per stare vicini alla sua famiglia e per ricordare che Franco non è morto invano.

Rete No Ponte – Nodo reggino
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

giovedì 21 aprile 2011

Rispetto per Gianluca

Gianluca prima ancora che un compagno di lotta era un amico fraterno, sempre pronto a supportare gli altri. La sua improvvisa scomparsa ci lascia distrutti e attoniti ma con la voglia di ricordarlo per la persona straordinaria che era, l’amico rassicurante, capace di accompagnarti nei momenti belli così come in quelli difficili. Non ci dimenticheremo mai del nostro “Panda”, della sua pacatezza, della sua umanità e della sua ironia. Aveva sempre la battuta pronta Gianluca, e la diceva tra i denti, nella sua timidezza.
Non era un indifferente, non era una persona qualunque. Era un’attivista politico che lottava con forza e determinazione per la difesa dei beni comuni, per la salvaguardia del territorio, per il diritto allo studio, contro le mafie. Credeva e pensava ad una società diversa da questa che oggi cerca di infangare la sua persona, costruendo su questa tragedia ipotesi senza fondamento.
Qui il nostro pensiero va alla famiglia Grillo, alla quale ci stringiamo nel cordoglio, consapevoli del fatto che stiano vivendo non una ma ben due tragedie, la morte di un figlio e la polemica di contorno. Chiediamo dunque innanzitutto rispetto e tatto per Gianluca e per la sua famiglia, alla stampa e alle voci comuni.
Ed è la stessa richiesta che avanziamo in merito ai compagni coinvolti nelle indagini, certi del fatto che nessuno di noi gli avrebbe mai fatto del male.
Lasciamo alle indagini il compito di fare chiarezza sul fatto, non lasciamo che terzi avanzino sentenze affrettate e rilasciate senza cognizione di causa.
Addio Gianluca, oggi abbiamo fatto insieme un altro corteo. Meno rumoroso, meno colorato rispetto a quelli che facevamo di solito nelle tante città in cui abbiamo portato le nostre battaglie. Ma non sarà l’ultimo, perché tu verrai sempre con noi e porterai come sempre le tue idee.



Ateneo Controverso

venerdì 15 aprile 2011

Unical - Acqua sul prato




Anche se con molto ritardo... ecco le foto dell'iniziativa "Acqua bene comune" organizzata sul prato antistante le segreterie Unical.

domenica 3 aprile 2011

Acqua bene comune: Martinelli all'Unical

A poco più di due mesi dal voto del referendum sui due quesiti sull’acqua benecomune del 12 e 13 giugno, il Comitato referendario Unical e il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” organizzano un incontro-dibattito con il giornalista di Altraeconomia Luca Martinelli, autore del libro ‘L’acqua non è una merce’ e il docente di Scienze Politiche Giulio Citroni. L’incontro, doppio, è per giovedì 7 aprile alle ore 15.30 sul prato della segreteria studenti dell’Unical e alle ore 18.00 presso la libreria Ubik in via Galliano 4 a Cosenza.
Si scrive acqua ma si legge democrazia.
Evento Facebook

giovedì 24 marzo 2011

ControAssemblea d'Ateneo - 30 marzo 2011

APPELLO ALLA COSTRUZIONE ED ALLA PARTECIPAZIONE DI UNA “CONTRO” ASSEMBLEA D’ATENEO

30 MARZO 2011, ore 10.30 
Aula Magna Unical


L’entrata in vigore della Legge 240/2010, meglio nota come Legge Gelmini - approvata dopo un iter travagliato ed una determinata e radicale opposizione degli studenti - sta obbligando tutti gli Atenei italiani a riformulare i propri Statuti, al fine di adeguarli alle nuove linee guida sancite dalla pseudo-riforma dell’intero sistema universitario italiano. La modifica dello Statuto di un Ateneo rappresenta un momento delicatissimo. Il rischio che la democrazia interna delle Università venga compromessa a favore di un accentramento dei poteri nelle mani dei Rettori è altissimo. Questo rischio diventa una “emergenza democratica” soprattutto dove i Rettori non fanno segreto del fatto che la loro attività di gestione dell’università pubblica sia già improntata come un’attività manageriale, un business, con latenti processi di aziendalizzazione. È il caso dell’Università della Calabria, dove il Rettore Giovanni Latorre non ha mai nascosto la sua ambizione di voler trasformare l’Unical nell’Azienda più produttiva della Calabria. 

giovedì 10 marzo 2011

Assemblea plenaria Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

La Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” lancia la prossima assemblea plenaria che si terrà il prossimo 17 marzo, a partire dalle ore 10,00, a Lamezia Terme-Sant’Eufemia, presso la sede della Cgil (vicino la stazione ferroviaria).

Mentre basta un’ondata di maltempo per provocare morti e devastare i nostri territori, mentre imperversano le proposte di mega-discariche, centrali e grandi opere, mentre la Calabria diviene sempre più terreno per i grandi affari, a costo della salute e dell’incolumità dei cittadini, rimangono irrisolte le emergenze ambientali e permane una serie di priorità su cui bisogna costruire percorsi di lotta.

La Calabria, terra di ‘ndrangheta e di malapolitica, che attraverso le opere pubbliche fa grandi affari per rafforzare il suo potere clientelare, riciclare il danaro sporco, favorire le grandi imprese del nord. Sindaci, amministratori provinciali e regionali, fanno la fila per ottenere anche nel più piccolo paese della nostra regione un’opera qualsiasi (una centrale a carbone, un porto, una diga, una centrale a biomasse, un parco eolico, una discarica), perché questa assicura posti di lavoro clientelari, un fiume di danaro, la rielezione.

Per rompere tutto questo esiste un diverso modo di gestire la cosa pubblica, il proprio territorio, la propria popolazione, basata sulle energie alternative, sul riciclaggio dei rifiuti, sulla gestione delle risorse quali il mare, i parchi marini e terrestri, i vecchi borghi: gestire la cosa pubblica partendo dal basso, dalle esigenze vere e primarie delle popolazioni.

Per questi motivi la Rdt dà appuntamento a tutte le calabresi ed i calabresi a Lamezia, il prossimo 17 marzo, per fare il punto e discutere sulle nuove scelte e proposte per i prossimi mesi, per costruire e rafforzare i percorsi di lotta già intrapresi come il prossimo referendum su acqua e nucleare.


sabato 5 marzo 2011

UNICAL: L'UNIVERSITA' DOVE I RAPPRESENTANTI DEGLI STUDENTI APPLAUDONO IL RETTORE-BARONE

Il laboratorio politico-culturale Ateneo Controverso prende atto, ancora una volta, di come la pseudo-rappresentanza studentesca dell’Università della Calabria, che esprime in Consiglio d’Amministrazione i rappresentanti Emilio D’Acri, Ferenc Macrì e Domenico Cambrea, sia succube e pilotata da giochi di potere atti a soffocare e delegittimare il dissenso politico di chi, quotidianamente, contrasta le speculazioni architettate alle spalle degli studenti. 


giovedì 3 marzo 2011

Landini a Cosenza - L'intervento

Qui di seguito l'intervento del Segretario Generale Fiom-Cgil Maurizio Landini, in un incontro organizzato ieri (2 marzo 2011) nella Sala capitolare del Convento di S.Domenico (ex Distretto militare) a Cosenza.



Landini a Cosenza - Il nostro intervento