martedì 31 gennaio 2012

Per Ciccio Svelo e Bruno Arcuri

IL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA DEDICA IL PREMIO PERSONAGGIO AMBIENTE 2011 A BRUNO ARCURI E CICCIO SVELO COMPAGNI DEL COORDINAMENTO CALABRESE ACQUA PUBBLICA SCOMPARSI DURANTE LA CAMPAGNA REFERENDARIA
 Assegnata al Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua la menzione speciale del premio “Personaggio Ambiente 2011”. Di seguito la nota del Forum.

Il Comitato Tecnico del premio Personaggio Ambiente 2011 ha assegnato oggi una menzione speciale al Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua “per la spinta che ha portato allo straordinario successoper il referendum sull’acqua pubblica svoltosi a giugno”.

Ringraziando il Comitato Tecnico per il riconoscimento, il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua dedica il premio a tre compagni di strada scomparsi durante la campagna referendaria: GiuseppeD'Emidio del Comitato Ambiente Amiata; Bruno Arcuri e Ciccio Svelo del Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica.

Nonostante la straordinaria vittoria di giugno è in corso un vero e proprio disconoscimento del voto referendario ignorato da gran parte dei mass media. Per questo il Forum Italiano dei Movimentiper l'Acqua sta lanciando,in tutta Italia, la campagna di obbedienza civile per il rispetto del votoreferendario. Potremo esultare veramente solo quando i referendum avranno trovato piena attuazione equando il servizio idrico sarà davvero pubblico e partecipato.

lunedì 30 gennaio 2012

CONTROVISIONI 2.0 - Le proiezioni del mese di febbraio


Ennesimo avvertimento mafioso ai danni di Gianni Lannes

Il 10 febbraio del 2010 Ateneo Controverso, Udu Cosenza e Filol.8 Azioni Manifeste organizzarono la presentazione del libro "Nato: colpito e affondato", di Gianni Lannes.

Questo è il link sul nostro blog che presentava quella giornata:

Gianni Lannes è un giornalista d'inchiesta, che ha lavorato sia in Italia che all'estero, si è occupato di inchieste riguardanti traffico d'armi (inchiesta su Ilaria Alpi e Miran Hrovatin), di esseri umani, di rifiuti tossici e scorie radioattive, di ecomafie.

Quella giornata fu particolare per tutti noi. Vedere Lannes accompagnato dalla scorta, per quanto fossimo stati ovviamente avvertiti per tempo, fu molto particolare. Mette sempre un minimo d'ansia vedere gente armata in un'aula universitaria. Soprattutto quando non si è abituati. Nel corso della presentazione del libro, spiegò anche la motivazione per cui aveva una scorta assegnata. Trovate tutte le informazioni sui link che riporteremo di seguito. Basti sapere che il 22 agosto 2011 la scorta gli viene revocata e le conseguenze si sono viste subito.

A distanza di due anni, dal giorno in cui presentammo il suo libro, Gianni Lannes riceve un altro avvertimento mafioso. Odioso ancor di più nel metodo, semmai fosse possibile vedere più nero del nero. Recapitato sul seggiolino per il bimbo, nell'auto della moglie.

Il nostro collettivo si associa ai messaggi di solidarietà che da tutta Italia, in queste ore, si stanno susseguendo. E invitiamo Lannes a far sentire nuovamente la sua voce nella nostra terra quando lo riterrà necessario.


Ateneo Controverso - Unical

sabato 28 gennaio 2012

La lotta No Tav è una lotta di tutti

Liber* tutt*
Libero Giuseppe Tiano
Sabato 28 gennaio presidio a Cosenza ore 17 Piazza XI settembre

L’operazione repressiva scattata contro gli attivisti No Tav conferma che il sistema ha paura e l’unica arma che conosce è quella repressiva. Un sistema che cerca di delegittimare un grande movimento popolare accreditando l’ipotesi che non tutti i partecipanti alla imponente manifestazione del 3 luglio scorso fossero valligiani, ma solo criminali scesi in Valle per creare disordini.
Ma la lotta contro la Tav è una lotta che investe tutt*, anche quelli che devono ancora nascere. Oltre ai danni ambientali e sociali i costi della Tav stanno indebitando le generazioni future per arricchire le solite lobby finanziarie. Siamo tutti No Tav. Anche in Calabria, anche a Cosenza dove ieri un nostro compagno, Giuseppe Tiano, è stato perquisito e portato in questura. Giuseppe si caratterizza per il suo intenso impegno su mille fronti. È un generoso, ed è per questo motivo che si è spinto fino in Val di Susa, per portare la solidarietà sua e nostra ad un’altra comunità, quella di una Valle in lotta per evitare la devastazione del proprio territorio in favore degli interessi dei soliti noti.
In questo, la Val di Susa e la Calabria sono molto più vicine di quanto si possa credere.
Speriamo che Giuseppe sia scagionato al più presto dalle ridicole accuse di cui è oggetto, e ci auguriamo anzi che il suo coinvolgimento in questa vicenda non rappresenti il preludio a negative e gravi sorprese nell’appuntamento del 23 febbraio prossimo, dove a Roma la Cassazione sarà chiamata a chiudere definitivamente la farsa del c.d. processo “No global”, milioni di euro gettati a mare in un altro goffo tentativo di criminalizzazione del movimento.
La nostra solidarietà va a Giuseppe, a tutti gli arrestati, al movimento No Tav, agli abitanti della Val di Susa e a tutti coloro i quali si rifiutano di abbassare la testa e continuano a lottare per la democrazia e la giustizia sociale.
In quei boschi c’eravamo tutti!
 
Coordinamento Liber* tutt*
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
Coordinamento calabrese Acqua pubblica “Bruno Arcuri”
C.i.b. Unicobas Calabria

Ateneo libertario Cosenza

lunedì 16 gennaio 2012

TUA LAUREA AD HONOREM EST NOSTRAE LAUREAS AD PARETEM SUNT

Cari colleghe/i,

siete pronti alla diretta streaming di oggi? Come ben sappiamo, nel nuovo Auditorium Unical, ci prepariamo a fare il botto. Oggi l'Unical presenta “l'evento-vetrina” che inaugura l'apertura del 40° anno accedemico, oppresso e aggravato da vecchi e nuovi problemi. Per questo grande evento, a porte chiuse, Latorre e Perrelli hanno pensato di alzare lo share dell'Università della Calabria invitando Roberto Benigni.

Da quando è stato inaugurato il nuovo gioiello dell'università, ancora tante cose restano oscure come ad esempio i 12 milioni di euro, spesi dall'università e l'affidamento della gestione delle attività teatrali a privati. La gestione di questi finanziamenti, che potevano servire per migliorare l'offerta didattica e il diritto allo studio, ci ha nuovamente dato prova del fatto che all'università degli studenti non importa granchè, dal momento che il costo di accesso agli spettacoli è superiore alle possibilità di qualsiasi studente iscritto. Lo spettacolo di oggi è diverso, è gratuito, però noi studenti non possiamo entrare. Il metodo di selezione per partecipare all'evento è stato infatti un fantastico esempio di darwinismo sociale in cui il più svelto “democraticamente” si guadagna un posto per vedere in streaming l'evento mentre l'auditorium è riservato alle personalità istituzionali della nostra bella terra. E così, cari colleghi, come sempre l'inaugurazione del a.a. si presenta come una bella vetrina fatta dal Rettore per i mezzi d'informazione e per aumentare il prestigio apparente di una Università che in realtà cade a pezzi.

La questione cari colleghi non è tanto se l'inaugurazione dell'anno accademico è fruibile a tutta la popolazione studentesca o meno, se lo show di Benigni lo vediamo dal vivo o in streaming. Il prestigio dell'università non si misura in base ad un evento con un “grande” ospite ma dal grande ruolo e compito che questa dovrebbe svolgere all'interno di una società e di una terra martoriata da tanti mali. Bene se c'è qualcosa per cui fare il botto non è lo spettacolo di Benigni ma le continue vessazioni nei confronti di una popolozione studentesca che vede quotidianamente sottrarsi i propri diritti e vive la dequalificazione continua dei suoi percorsi formativi a tutti i livelli. E questo viene riperpetrato attraverso i tagli all'università, alle borse di studio, all'attività didattica e di ricerca. Non è possibile che ad oggi non esiste ancora un efficiente sistema che garantisca a tutti la possibilità di accedere ad un percorso formativo di grado superiore e di qualità.

Se ci dobbiamo indignare è perchè questa università non è capace di garantire una vera didattica di qualità. Continuiamo a vivere la nostra formazione in un' università che non produce ricerca da troppi anni, e che non è nemmeno capace di garantire aulee studio, un buon servizio delle biblioteche a tutta la popolazione accademica perchè troppo impegnata a difendere clientele e baronie. Un università così strutturata non dequalifica solo la didattica, ma perde di vista l'obbiettivo di essere strumento di riscatto ed emancipazione sociale. Infatti l'università di oggi risponde pienamente ai canoni di un vero e proprio parcheggio sociale che ci prepara e ci insegna solo a vivere in una condizione di precarietà esistenziale oltre che lavorativa. Speriamo che la laurea honoris causa possa servire a benigni perchè la nostra laurea ci servirà a poco in un mondo del lavoro e sociale troppo precario e chiuso. Non ci interessa partecipare alla festa, ma ci sentiamo in dovere di lottare per un'università nuova che difenda il sapere come interesse sociale, luogo nel quale matura la coscienza critica di un popolo.

Ateneo Controverso - Unical

CONTROVISIONI 2.0: Il marchese Del Grillo