giovedì 24 marzo 2011

ControAssemblea d'Ateneo - 30 marzo 2011

APPELLO ALLA COSTRUZIONE ED ALLA PARTECIPAZIONE DI UNA “CONTRO” ASSEMBLEA D’ATENEO

30 MARZO 2011, ore 10.30 
Aula Magna Unical


L’entrata in vigore della Legge 240/2010, meglio nota come Legge Gelmini - approvata dopo un iter travagliato ed una determinata e radicale opposizione degli studenti - sta obbligando tutti gli Atenei italiani a riformulare i propri Statuti, al fine di adeguarli alle nuove linee guida sancite dalla pseudo-riforma dell’intero sistema universitario italiano. La modifica dello Statuto di un Ateneo rappresenta un momento delicatissimo. Il rischio che la democrazia interna delle Università venga compromessa a favore di un accentramento dei poteri nelle mani dei Rettori è altissimo. Questo rischio diventa una “emergenza democratica” soprattutto dove i Rettori non fanno segreto del fatto che la loro attività di gestione dell’università pubblica sia già improntata come un’attività manageriale, un business, con latenti processi di aziendalizzazione. È il caso dell’Università della Calabria, dove il Rettore Giovanni Latorre non ha mai nascosto la sua ambizione di voler trasformare l’Unical nell’Azienda più produttiva della Calabria. 


Il “sogno” di Latorre per molti rappresenta un “INCUBO”, dal quale si rischia di non svegliarsi più. Al contrario, la riscrittura dello Statuto diventa, in questa fase, un’opportunità per: estendere i diritti degli studenti, incentivare le pratiche democratiche e la partecipazione diretta all’interno delle dinamiche decisionali, dare centralità alla comunità accademica tutta riducendo i margini di manovra delle baronie e dei potentati accademici, investire seriamente sulla ricerca, costruire un’idea Altra di Università con il coraggio di osare ed innovare. Erano queste le prospettive e gli ambiti di discussione su cui, dal nostro modesto punto di vista, l’Assemblea d’Ateneo del 28 Febbraio scorso doveva “edificare”, attraverso un vero confronto, i principi cardine e le modalità di scrittura del “nuovo” Statuto dell’Unical.

L’assemblea d’Ateneo, invece, ha dato vita ad uno confronto strampalato e confusionario gestito in modo autoritario dallo stesso Rettore, e quindi va letta come un tentativo di cercare la legittimazione plebiscitaria della Commissione di riforma-Statuto. Si è trattato di un’arrogante richiesta di dare “carta bianca” alla stessa Commissione, mettendo a nudo un gap democratico non più trascurabile, un’incapacità di sintesi politicamente voluta senza precedenti da parte del Rettore (chiaramente in posizione minoritaria rispetto al contenuto degli interventi e alla volontà assembleare). Davanti a quanto accaduto non si può restare inermi, non si può restare in silenzio. Non si può delegare il futuro dell’Unical e la regolazione della vita interna di tutta la comunità accademica a quanti stiano dando manifestazione di avere un’idea distorta della democrazia, a quanti stiano tradendo il loro mandato elettorale, i rappresentanti degli studenti innanzitutto, completamente subalterni alle posizioni del Magnifico per tornaconti diversi dalla tutela degli interessi degli studenti e delle altre componenti. Riteniamo che il momento delle farse e dei siparietti abbia avuto già lungo corso. La discussione dell’Assemblea del 28 Febbraio non può essere archiviata, va arricchita e allargata. Pertanto, è necessario costruire per GIORNO 30 MARZO, ORE 10.30 IN AULA MAGNA, UNA GRANDE CONTRO ASSEMBLEA D’ATENEO, capace di discutere dei metodi, dei principi e dei contenuti tematici che dovranno accompagnare le modifiche dello Statuto. Rilanciare la richiesta di convocazione di un corpo accademico, discutere la riorganizzazione dei dipartimenti e delle facoltà, dell'eventuale inserimento di membri esterni nel Consiglio di Amministrazione, di una nuova idea di “rappresentanza”, di un’idea “Altra” di Università: questi i punti necessari da affrontare. Chiediamo un percorso pubblico ed aperto, in preparazione e successivo al 30 marzo, costituito da assemblee plenarie, di Facoltà, di Corsi di Laurea e Dipartimenti. Si chiede dunque un'adesione ed una fattiva partecipazione a studenti, dottorandi, ricercatori, precari e non, docenti e personale amministrativo per rendere quanto più integrato e costruttivo il momento di confronto e discussione su questi fondamentali argomenti.
 
Ateneo Controverso Unical

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