martedì 21 settembre 2010

NO ponte

I SOLDI DEL PONTE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI

Ad un anno di distanza dall’alluvione che ha colpito la zona sud di Messina, lasciando sul terreno 37 morti, e a parecchi mesi dalle frane che hanno interessato i paesi dei Nebrodi, le aspettative di messa in sicurezza e d’aiuto provenienti da quei territori sono largamente disattese. Le prime piogge autunnali, inoltre, hanno gettato nella paura i paesi già colpiti e messo in ginocchio Reggio Calabria. Al contrario, il progetto di costruzione del Ponte sullo Stretto ha proseguito il suo iter, un iter stanco, confuso e contraddittorio che, però, si propone all’intero territorio meridionale come un’ipoteca gravida di devastazioni e sprechi.

Di recente sono state diffuse le mappe relative ai raccordi, alle cave e alle discariche del Ponte sullo Stretto con le quali si delineano i cantieri e, quindi, si chiarisce che i disagi ad essi connessi non interesseranno, per quanto riguarda la sponda messinese, solo la zona di Torre Faro, bensì la città intera.

D’altronde le trivelle che, come funghi, spuntano un po’ dappertutto (oltre 100 quelle già messe in campo, secondo Ciucci) lo stanno a dimostrare. Ciò che viene prospettato agli abitanti di Messina per il futuro è, insomma, una città sottomessa agli interessi di Impregilo e soci, ridotta ad un colabrodo e con una viabilità impazzita, nella quale l’autorità sarà in buona misura in mano alla Stretto di Messina S.p.A., concessionaria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la progettazione, realizzazione e gestione del Ponte sullo Stretto di Messina. Lo dimostra la vicenda dei complessi residenziali di Via Circuito a Torre Faro, candidati ad ospitare le trivelle, posti sotto la minaccia dell’intervento delle Forze dell’Ordine.

Il popolo del NoPonte, dopo la bella e partecipata manifestazione del 28 agosto a Torre Faro, tornerà in piazza, per le strade di Messina, SABATO 2 OTTOBRE, a riconfermare l’assoluta contrarietà all’avvio dei cantieri e a chiedere con forza di intervenire per le vere priorità: il 75% del patrimonio abitativo messinese non è a norma contro il rischio sismico; gran parte delle scuole non ha nemmeno l’agibilità e versano in drammatiche condizioni igieniche e ambientali, mentre oltre l’80% dei comuni della provincia è a rischio idrogeologico. Inoltre, sulla sponda calabrese dello Stretto, la Costa Viola e tutta l’area di Villa San Giovanni-Cannitello sono a forte rischio sismico ed idrogeologico. Ebbene, con meno della metà di quanto la Società dello Stretto ha ingoiato in 20 anni (circa 500 milioni di euro spesi in “studi e progetti”) si potrebbero riqualificare case, scuole, ospedali e dare lavoro ad oltre 3.000 operai.

Dalla manifestazione nazionale, svoltasi a Cannitello, il 19 dicembre 2009, restano sempre attuali le principali priorità: 1) messa in sicurezza del territorio (sicurezza, d’altronde, era stata la parola più usata in campagna elettorale dagli stessi componenti del Governo, che hanno, però, ignorato gli allarmi lanciati dagli esperti e dagli abitanti); 2) ammodernamento del sistema viario; 3) potenziamento e ammodernamento della flotta marittima pubblica; 4) rifacimento delle condotte dell’acqua e gestione pubblica come bene comune non alienabile; 5) allestimento dei servizi essenziali fondamentali in ogni territorio, a partire da quelli sanitari.

Il nostro non sarà un corteo di commemorazione, ma una giornata di lotta: facciamo appello ai comitati locali, ai lavoratori, ai precari, ai disoccupati e ai cittadini tutti perché portino in questa manifestazione tutta la loro rabbia contro l’assurdo spreco di risorse pubbliche, mentre l’area dello Stretto sprofonda in una devastante crisi economica e ambientale.

Pretendiamo che i soldi destinati al Ponte vengano immediatamente utilizzati per mettere in sicurezza sismica ed idrogeologica i nostri territori perché i tragici eventi che hanno colpito Giampilieri, Scaletta e gli altri paesi della riviera Jonica non possano più ripetersi.

SABATO 2 OTTOBRE - CORTEO NO PONTE

ORE 16.00 PIAZZA CAIROLI (MESSINA)


In difesa dei beni comuni.

RETE NO PONTE

lunedì 20 settembre 2010

APPELLO ASSEMBLEA MOVIMENTI PER L’ACQUA

Firenze, 18-19 Settembre 2010

Noi donne e uomini dei movimenti sociali territoriali, della cittadinanza attiva, del mondo dell’associazionismo laico e religioso, delle forze sociali, sindacali e politiche, del mondo della scuola, della ricerca e dell’Università, del mondo della cultura e dell’arte, del mondo agricolo, delle comunità laiche e religiose

che in questi anni e in tutti i territori

  • abbiamo contrastato la privatizzazione del servizio idrico, perché sottrae alle collettività un diritto essenziale alla vita;

  • abbiamo promosso e partecipato, nel Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua o in altri percorsi, a iniziative ed azioni, socializzando i saperi e le esperienze, rafforzandoci reciprocamente, allargando la sensibilizzazione e il consenso;

  • abbiamo promosso con oltre 400.000 firme una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua e la sua gestione partecipativa;

  • abbiamo promosso mobilitazioni territoriali, manifestazioni nazionali e appuntamenti internazionali per riappropriarci di ciò che a tutti appartiene, per garantire a tutte e tutti un diritto universale, per preservare un bene comune per le future generazioni, per tutelare una risorsa naturale fondamentale;

  • abbiamo promosso una campagna referendaria che si è conclusa con lo straordinario risultato di oltre un milione e quattrocentomila firme raccolte;

consapevoli del fatto che

  • il voto referendario apre una stagione decisiva per l’affermazione dell’acqua bene comune e della sua gestione pubblica e partecipativa;

  • la battaglia dell’acqua è assieme una battaglia contro il pensiero unico del mercato e per una nuova idea di democrazia;

  • la privatizzazione e la mercificazione dell’acqua e del servizio idrico è incompatibile con conservazione della risorsa acqua, degli ecosistemi e più in generale dell’ambiente;

  • una vittoria ai referendum della prossima primavera potrà aprire nuove speranze per un diverso modello economico e sociale, basato sui diritti, sui beni comuni e sulla partecipazione diretta delle persone;

facciamo appello

a tutte le donne e gli uomini di questo paese

perché, in questi mesi che ci porteranno al referendum si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell’acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione sull’importanza della vertenza in corso e sulla necessità del coinvolgimento di tutto il popolo italiano, con l’obiettivo di arrivare all’affermazione dei tre referendum abrogativi.

Tutte e tutti assieme possiamo affermare l’acqua come bene comune, sottrarla alle logiche del mercato, restituirla alla gestione partecipativa delle comunità locali.

Tutte e tutti assieme siamo coinvolti nel problema e possiamo divenire parte della soluzione.

Il tempo è ora. Perché si scrive acqua e si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Comitato Promotore dei referendum per l'Acqua Pubblica

mercoledì 15 settembre 2010

sabato 4 settembre 2010

Assemblea Controverso

Ogni giovedì ore 17,30 assemblea controverso.

Sede Udu Cosenza, ponte pedonale, zona segreterie.




Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.


da La Libertà - Giorgio Gaber (1972)