Rete in Difesa del Teritorio "Franco Nistico"
Domani
mattina, 25novembre, alle ore 10.00 nell'aula magna dell'Università
della Calabria, durante la passerella della cosiddetta Conferenza
Regionale per l'Educazione Ambientale sarà presente il governatore
Scopelliti.
Sarà una buona occasione per mettere sotto il muso dei responsabili sistituzionali una parte dei problemi dei cittadini e delle cittadine calabresi.
Accorrete numerosi.
Sarà una buona occasione per mettere sotto il muso dei responsabili sistituzionali una parte dei problemi dei cittadini e delle cittadine calabresi.
Accorrete numerosi.
Diritti in discarica
Viene
a parlare in questa università il massimo rappresentante della nostra
giunta regionale e, aldilà dell'ospitalità di facciata che caratterizza
queste passerelle istituzionali, crediamo che la vera ospitalità sia
fondata sulla chiarezza e sulla responsabilità reale e, appunto per
questo, come studenti, precari e in generale come cittadini, non
possiamo non prendere parola rispetto ai gravi problemi che attanagliano
la Calabria.
Di chi è la responsabilità di un territorio,
diventato una pattumiera internazionale? Siamo sommersi di rifiuti di
ogni tipo: troviamo scorie radioattive nei nostri fiumi, nei nostri mari
e persino nelle nostre scuole. Queste stesse istituzioni, oggi
promuovono una vetrina per cercare di riabilitare la loro immagine, a
fronte delle loro pesanti responsabilità politiche e giudiziarie, come
il qui presente assessore regionale all'Ambiente per il caso Enertech.
Oramai è chiaro che il nostro territorio viene considerato solo come
oggetto di speculazione per gli interessi delle grandi multinazionali
che - soprattutto in Calabria - si traducono in interessi mafiosi e
nelle clientele dei vari potentati. Questi avvelenatori, usano spesso
l'arma del ricato del lavoro approfittando della precarietà generale
della Calabria, per propinarci impianti e inquinamento. Non possiamo
stare sulla porta ad aspettare che ci venga tolto il nostro diritto alla
salute, mentre il nostro territorio viene devastato dalla speculazione
creata attraverso inceneritori e discariche in cui finiscono rifiuti
radioattivi, speciali e non.
Appunto per questo, crediamo sia arrivato il momento
che i cittadini inizino a rivendicare i loro diritti ed autorganizzarsi
per contrastare queste lobby di potere che da anni devastano la
Calabria, non solo attraverso una scellerata e dannosa politica sui
rifiuti ma anche attraverso la gestione criminale di un altro settore
cruciale, quello delle costruzioni. Le concessioni edilizie non vengono
elargite in base al reale impatto ambientale, ma in base a clientele e
talvolta anche per riciclare denaro sporco. Così, mentre gli affitti
raggiungono prezzi esorbitanti, mentre l'edilizia popolare è fatiscente e
degradata e le politiche di sostegno abitative sono assenti, di contro
aumenta il numero dei cantieri disseminati per la città, che devastano
l'ecosistema lasciando palazzi vuoti.
Per molti studenti il diritto all'abitare si lega
alle politiche sul diritto allo sudio. La regione calabria continua a
dimenticarsi degli studenti che hanno bisogno di sostegno per continuare
il loro percorso di formazione. E' il caso dei fondi regionali per le
borse di studio. Nonostante il Ministero abbia già provveduto a
stanziare i fondi, l'amministrazione regionale ne ha ritardato il
trasferimento, e gli studenti calabresi non hanno ancora ricevuto ciò
che gli spetta di diritto. Anzi, rileviamo un pesante rialzo dei prezzi
dei trasporti, per il quale dobbiamo solo ringraziare la giunta
regionale. Si parla di fuga dei cervelli, ma gli investimenti dove sono?
Intanto si continuano a finanziare progetti e opere inutili, visite
papali e masters alle università private Bocconi e LUISS. Tutto questo,
in perfetta sintonia con le riforme Gelmini, sostenute dai baronati
universitari e appoggiate finanche dal premier Monti.
Come studenti, precari e cittadini vogliamo
costruire una opposizione sociale alla logica di gestione emergenziale
che, con il pretesto della crisi, commissaria i nostri diritti e la
stessa democrazia - tanto decantata quando fa comodo, quanto accantonata
quando disturba - a vantaggio di banchieri, delle istituzioni
finanziarie e dei vari comitati d'affari che si spartiscono e
privatizzano le risorse naturali e lo stato sociale mandando i nostri
diritti in discarica.
Ed è per questo che a questo attacco complessivo non
possiamo che rispondere, tutti uniti, per un obittivo concreto per la
Calabria e la nostra salute. La fine del commissariamento all'emergenza
rifiuti. Crediamo che 15 anni siano bastati a dimostrare che questa
classe dirigente non ha la volontà politica di costruire un sistema
efficace di raccolta differenziata. Al contrario, vuole arricchire i
gruppi di potere politico-mafiosi che speculano sui rifiuti. Da troppo
tempo continuano a restare legalizzate discariche abusive e continuano a
proporci veleni e inceneritori. La nostra volontà invece è chiara:
siamo per la salute, siamo per la difesa del territorio e dei nostri
diritti. Perciò ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità ed a
partire dal commissario dovranno dimettersi tutti e andare - loro, sì -
DIRITTI IN DISCARICA!
Cos'è successo lunedì 21 novembre:
Nessun commento:
Posta un commento