martedì 28 giugno 2011

Solidarietà al popolo NoTav

Con un dispiegamento di forze imponente e una violenza tipica delle peggiori dittature, il governo italiano ha aggredito il popolo NoTav, colpevole di difendere il proprio territorio dalle logiche speculative delle solite lobbies che da tempo hanno messo gli occhi sui soldi dell’alta velocità.

La follia della Tav ricorda tanto una megaopera che si vorrebbe costruire nei nostri territori, quel ponte sullo Stretto altrettanto devastante quanto inutile ad affrontare le reali emergenze trasportistiche. Ci dicono che i valsusini difendono solo il loro orticello, mentre la Tav porterebbe vantaggi a tutto il Paese: ma quali benefici produrrebbe a noi calabresi la Tav, quando dobbiamo assistere continuamente alla soppressione di treni e navi, quando non si investe un euro per la Statale 106, quando spostarsi è sempre più un’avventura?
No, non è interesse generale: l’aggressione militare di oggi serve solo a difendere un modello di sviluppo che sta devastando i nostri territori e che ci rende ogni giorno sempre più poveri.
La resistenza dei valsusini è la speranza, la possibilità di intravedere un mondo migliore, dove valgono più gli interessi dei cittadini e delle comunità che quelli di banche e multinazionali.
Il nostro non vuole essere l’ennesimo comunicato di solidarietà fine a se stesso. Quello che sta succedendo in Val di Susa non è più la semplice apertura o meno di un cantiere, ma rappresenta chiaramente qual è il livello di democrazia in cui stiamo vivendo e quale futuro vogliamo costruire. Per questo ci mobiliteremo, come abbiamo già fatto ieri a Reggio Calabria, e invitiamo tutte le persone sinceramente democratiche a mobilitarsi con noi.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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