martedì 26 ottobre 2010

ASSEMBLEA DELLA RETE PER LA DIFESA DEL TERRITORIO “FRANCO NISTICÒ”

locCROTONE 30 Ottobre 2010

Assemblea della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

Sabato 30 Ottobre 2010 a Crotone si terrà il terzo incontro della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”. Convergeranno sul capoluogo crotonese comitati, associazioni, collettivi, singoli cittadini provenienti da tutto il territorio calabrese che in questi anni si sono battuti per la difesa del territorio, per i beni comuni e per uno sviluppo eco sostenibile della nostra regione.
La giornata sarà articolata in due principali momenti: sabato mattina un sit-in davanti l'ex area industriale di Crotone, simbolo prima del benessere di una comunità e del lavoro e poi di inquinamento industriale, che ha provocato morte e sofferenze per i cittadini di Crotone, area che attende da oltre 10 anni di essere bonificata; l'altro, nel pomeriggio, con l'assemblea plenaria della Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”, dove tutte le realtà calabresi in lotta potranno confrontarsi e darsi percorsi e tempi comuni per affrontare le vertenze ambientali in Calabria. A latere di queste due importanti iniziative si terranno incontri e momenti di approfondimento relativi alle specifiche vertenze che interessano il “Caso Crotone”.

situaz

PROGRAMMA – Crotone 30 ottobre 2010.

Ore 11:00 sit-in davanti l'ex area industriale di Crotone con microfoni aperti a tutte le esperienze, i cittadini e le realtà che si battono per la difesa del territorio.

Ore:15.00 presso i locali del Dopolavoro Ferroviario di Crotone, Assemblea Plenaria della Rete

giovedì 7 ottobre 2010

NO LEZIONI, NO PRIMA RATA!

L'Università della Calabria (come il resto delle Università Italiane) riapre ma rischia di essere chiusa, vuota, un deserto, un luogo sempre più privato, privato di senso. L'università dei tagli e della crisi è una non-università svuotata nei servizi, nella didattica e nella ricerca.

Se le politiche adottate dai governi negli ultimi decenni hanno minato alla base l’intero sistema universitario italiano, la riforma Gelmini - assieme ai tagli operati in finanziaria – rischia di distruggere definitivamente il sistema dell’istruzione pubblica. Le numerose iniziative di protesta che si stanno svolgendo sul territorio nazionale ed il clima di incertezza che si respira negli atenei dimostrano come il momento sia decisivo per il futuro dell’università.

Viviamo quotidianamente e sulla nostra pelle le ricadute dei provvedimenti del governo. A causa dei continui tagli stiamo subendo l’ennesimo aumento delle tasse (343€, con un aumento di 70€ nel corso degli ultimi tre anni), la diminuzione dei servizi, l’inaccettabile inasprimento del numero chiuso e programmato (800 posti in meno messi a bando per le ammissioni 2010/2011), la diminuzione delle borse di studio e, soprattutto, la dequalificazione della didattica.

Il DDL Gelmini si propone di riformare l'università in maniera verticistica ed aziendale, riducendo gli spazi democratici degli atenei e permettendo la trasformazione delle università in fondazioni private. Mira a distruggere completamente il sistema di diritto allo studio, introducendo la squallida formula del prestito d'onore, trasformando sempre più l'università pubblica in un privilegio per pochi. Sul piano della ricerca - oltre alla drastica diminuzione dei fondi - il DDL blocca il reclutamento dei giovani ricercatori, abbandonandoli ad un futuro precario.

Negli ultimi anni, per far fronte ai continui tagli all’istruzione pubblica, i ricercatori hanno dovuto più volte farsi carico di lezioni e ore di didattica a titolo gratuito e volontario. Il loro status giuridico, infatti, non li obbliga a tenere lezioni, ma soltanto ad erogare "didattica integrativa", in modo che possano dedicarsi a tempo pieno all'attività di ricerca. Visto l'attacco sferrato dal DDL e la carenza di risorse economiche, i ricercatori in primavera hanno legittimamente dichiarato - come unico strumento di protesta a loro disposizione - l' indisponibilità a tenere corsi al di fuori degli obblighi di legge.

Male hanno fatto, allora, le facoltà ad approvare in primavera i manifesti degli studi e a dare inizio alle immatricolazioni pur sapendo che le risorse, umane ed economiche, per dare il via ai corsi non ci sarebbero state. Risorse che ancora oggi non ci sono. Infatti, le sei Facoltà dell’Unical non riescono a far partire regolarmente i propri anni accademici. Intanto è stato chiesto a tutti gli studenti di pagare la prima rata senza avere alcuna garanzia sulla copertura dei corsi e sulla qualità dell'offerta didattica.

Chiediamo, pertanto, che il pagamento della prima rata venga “temporaneamente sospeso” o quantomeno posticipato al 31 dicembre, in attesa che la situazione si stabilizzi.

Inoltre, proponiamo che si apra una discussione allargata con gli studenti al fine di costruire un fronte di lotta compatto, volto a bloccare seriamente e concretamente una riforma che non riteniamo emendabile e che deve essere rigettata nella sua totalità.

Il corpo accademico deve assumersi questa responsabilità nei confronti degli studenti, non avrebbe senso e non gioverebbe a nessuno garantire il regolare decorso dell’anno accademico in una situazione che precipita verso il baratro e che diventerebbe ancora più grave il prossimo anno.

Il dovere morale di tutti i soggetti universitari, oggi, è quello di difendere la natura pubblica dell'università, la qualità della stessa in termini di didattica e di ricerca, la funzione sociale dell’istruzione, il vero valore della conoscenza.

Costruiamo insieme un nuovo percorso di protesta nazionale partecipando alle prossime iniziative:

giovedì 7 ottobre - Assemblea Studentesca - Aula Filol8 ore 17:30

venerdì 8 ottobre - mobilitazione nazionale studentesca – Cosenza, piazza Loreto ore 9.00

sabato 16 ottobre – sciopero nazionale, manifestazione nazionale - Roma (adesioni e informazioni sugli autobus gratuiti presso la sede UDU-Controverso

lunedì 4 ottobre 2010

Assemblea Controverso (pubblica)

Alla luce dello stato d'agitazione proclamato in quasi tutti gli atenei d'Italia, dei consigli e delle assemblee di facoltà dell'Unical, invitiamo tutti gli studenti a partecipare giovedì 7 all'assemblea studentesca presso l'aula Filol8 (cubo 28B) alle ore 17.30


In difesa dell'Università Pubblica, per un nuovo autunno di lotta!