mercoledì 10 aprile 2013

Fermiamo il decreto sui LEP e rilanciamo le 10 proposte sul DSU!!!


Apprendiamo con preoccupazione che, attraverso l'ennesima forzatura da parte del Ministro Profumo, è stato inserita all'interno della Conferenza Stato-Regioni, convocata per la giornata di domani, la discussione del Decreto sui livelli essenziali delle prestazioni per l'erogazione delle borse di studio.
E' inaccettabile che Profumo continui a portare avanti il Decreto sul Diritto allo Studio nonostante le innumerevoli proteste delle studentesse e gli studenti.
Ancora una volta il Ministro, senza nessuna leggitimità politica e in un paese ormai da due mesi senza Governo, ripropone un testo che che restringe fortemente la platea di studenti beneficiari di borse di studio applicando delle differenziazioni tra sud e quelli del nord, inasprendo i criteri di merito e diminuedo la soglia ISEE necessaria."

Il sistema del Dsu nel nostro paese è al collasso e per l'anno 2013/14 sono previsti soltanto 14 milioni di euro per il Fondo integrativo nazionale; anche per queste motivazioni abbiamo lanciato una grande campagna nazionale denominata"Non c'è più tempo! 10 proposte per il Diritto allo Studio" che sta raccogliendo migliaia di firme in tantissimi atenei del nostro paese.

Questo provvedimento è già stato fermato nel mese di febbraio grazie alle mobilitazioni studentesche esplose in tutta Italia. Per questo pretendiamo che Profumo ne blocchi definitivamente l'iter legislativo e che i rappresentanti delle regioni si oppongano strenuamente alla sua approvazione mentre noi studenti ci mobiliteremo per esprimere una ferma opposizione a quest'ennesimo attacco rivolto al nostro futuro.

Auspichiamo che si apra finalmente un serio dibattito intorno alle proposte degli studenti e ai risultati delReferendum studentesco che sarà organizzato in scuole ed università dal 15 al 25 aprile, con la speranza che il sistema del diritto allo studio venga adeguatamente rifinanziato prima dell'approvazione di qualsiasi provvediemento sulle borse di studio.

QUI la sheda tecnica di Link - Coordinamento Universitario sulla bozza del Decreto.

Valutazione e AVA


Lo scorso 30 gennaio, a Camere sciolte e ormai al termine del mandato del ministro Profumo, è stato emanato il decreto ministeriale 47/2013 sull'Auto Valutazione e l'Accreditamento delle sedi e dei corsi universitari. Nel più totale silenzio mediatico, il dispositivo sancisce i parametri e le modalità di valutazione che verificheranno periodicamente e decreteranno la vita o la morte (soprattutto la morte) degli atenei e dei corsi di studi.Questi parametri risultano ancora più stringenti soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità dei corsi, che è messa a repentaglio già a partire dal blocco delle assunzioni, già in vigore col blocco del turn over al 20 %.
Infatti, se non si soddisfano i requisiti per l'accreditamento si va incontro alla soppressione dei corsi oppure al moltiplicarsi di numeri chiuso o programmato locale in tutti gli atenei.
A questa prospettiva noi ci opporremo fuori e dentro i luoghi della rappresentanza, e chiediamo il ritiro del decreto 47 (AVA).
Siamo pronti a scendere in piazza per ribadire il carattere pubblico e di massa dei nostri atenei, con la volontà che si apra un dibattito ampio nel paese sul ruolo dei saperi e sul futuro di milioni di studenti a cui si vuole negare l'accesso ai gradi più alti della formazione!

Il testo del decreto sull'AVA come pubblicato dal Miur:
Scheda tecnica esplicativa del decreto e delle sue conseguenze per la didattica e sui numeri chiusi: