Autunno 2008, autunno 2010. Un ciclo di due anni di mobilitazioni studentesche, contro ogni progetto di distruzione del sistema universitario pubblico italiano, si chiude consegnando alla storia del Paese due importanti istantanee. La prima: la fotografia della rabbia sociale esplosa in una Piazza del Popolo gremita di gente, esasperata da una vita precaria e dalla sordità di una classe politica corrotta e violenta. La seconda: l'estremo atto di arroganza di quegli stessi politici che, malgrado siano stati sfiduciati dalla gente in tutte le piazze italiane, hanno perso l'ennesima occasione per riprendere il contatto con il Paese reale, con le volontà e le preoccupazioni espresse dagli studenti approvando definitivamente al Senato il contestato DDL Gelmini.
Immagini significative di una fase politica travagliata che impone, tanto alle vecchie quanto alle nuove generazioni, di riflettere ed organizzare nel nuovo anno e con nuove forme un percorso di lotte sociali capace di porsi in continuità rispetto a quelle precedenti ed al tempo stesso di essere coagulo di tutti i venti di cambiamento che abbiamo cominciato a respirare nell'ultimo mese.
Oggi una fase della lotta si è chiusa. Gli studenti hanno vinto nelle piazze e nelle strade di tutte le città, dimostrando di essere in grado di riprendere in mano il proprio presente. Da domani si apre una nuova sfida: costruire dal basso, subito e concretamente, la reale alternativa a questo sistema che certo non può venire da squallide trame di palazzo.
Le studentesse e gli studenti dell'Unical oggi chiudono quel primo ciclo di mobilitazione, terminano l'occupazione dell'Aula Magna che per quest'anno ha esaurito il suo ruolo di aggregazione studentesca, ridandosi appuntamento in questo stesso luogo per mercoledì 12 gennaio alle ore 15:30.
Studentesse e Studenti dell'Aula Magna Occupata
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