giovedì 24 novembre 2011

Sit-In _ Mo Basta!

Rete in Difesa del Teritorio "Franco Nistico"

Domani mattina, 25novembre, alle ore 10.00 nell'aula magna dell'Università della Calabria, durante la passerella della cosiddetta Conferenza Regionale per l'Educazione Ambientale sarà presente il governatore Scopelliti.
Sarà una buona occasione per mettere sotto il muso dei responsabili sistituzionali una parte dei problemi dei cittadini e delle cittadine calabresi.
Accorrete numerosi.




Diritti in discarica

Viene a parlare in questa università il massimo rappresentante della nostra giunta regionale e, aldilà dell'ospitalità di facciata che caratterizza queste passerelle istituzionali, crediamo che la vera ospitalità sia fondata sulla chiarezza e sulla responsabilità reale e, appunto per questo, come studenti, precari e in generale come cittadini, non possiamo non prendere parola rispetto ai gravi problemi che attanagliano la Calabria.

Di chi è la responsabilità di un territorio, diventato una pattumiera internazionale? Siamo  sommersi di rifiuti di ogni tipo: troviamo scorie radioattive nei nostri fiumi, nei nostri mari e persino nelle nostre scuole. Queste stesse istituzioni, oggi promuovono una vetrina per cercare di riabilitare la loro immagine, a fronte delle loro pesanti responsabilità politiche e giudiziarie, come il qui presente assessore regionale all'Ambiente per il caso Enertech. Oramai è chiaro che il nostro territorio viene considerato solo come oggetto di speculazione per gli interessi delle grandi multinazionali che - soprattutto in Calabria - si traducono in interessi mafiosi e nelle clientele dei vari potentati. Questi avvelenatori, usano spesso l'arma del ricato del lavoro approfittando della precarietà generale della Calabria, per propinarci impianti e inquinamento. Non possiamo stare sulla porta ad aspettare che ci venga tolto il nostro diritto alla salute, mentre il nostro territorio viene devastato dalla speculazione creata attraverso  inceneritori e discariche in cui finiscono rifiuti radioattivi, speciali e non. 

Appunto per questo, crediamo sia arrivato il momento che i cittadini inizino a rivendicare i loro diritti ed autorganizzarsi per contrastare queste lobby di potere che da anni devastano la Calabria, non solo attraverso una scellerata e dannosa politica sui rifiuti ma anche attraverso la gestione criminale di un altro settore cruciale, quello delle costruzioni. Le concessioni edilizie non vengono elargite in base al reale impatto ambientale, ma in base a clientele e talvolta anche per riciclare denaro sporco. Così, mentre gli affitti raggiungono prezzi esorbitanti, mentre l'edilizia popolare è fatiscente e degradata e le politiche di sostegno abitative sono assenti, di contro aumenta il numero dei cantieri disseminati per la città, che devastano l'ecosistema lasciando palazzi vuoti.

Per molti studenti il diritto all'abitare si lega alle politiche sul diritto allo sudio. La regione calabria continua a dimenticarsi degli studenti che hanno bisogno di sostegno per continuare il loro percorso di formazione. E' il caso dei fondi regionali per le borse di studio. Nonostante il Ministero abbia già provveduto a stanziare i fondi, l'amministrazione regionale ne ha ritardato il trasferimento, e gli studenti calabresi non hanno ancora ricevuto ciò che gli spetta di diritto. Anzi, rileviamo un pesante rialzo dei prezzi dei trasporti, per il quale dobbiamo solo ringraziare la giunta regionale. Si parla di fuga dei cervelli, ma gli investimenti dove sono? Intanto si continuano a finanziare progetti e opere inutili, visite papali e masters alle università private Bocconi e LUISS. Tutto questo, in perfetta sintonia con le riforme Gelmini, sostenute dai baronati universitari e appoggiate finanche dal premier Monti.

Come studenti, precari e cittadini vogliamo costruire una opposizione sociale alla logica di gestione emergenziale che, con il pretesto della crisi, commissaria i nostri diritti e la stessa democrazia - tanto decantata quando fa comodo, quanto accantonata quando disturba - a vantaggio di banchieri, delle istituzioni finanziarie e dei vari comitati d'affari che si spartiscono e privatizzano le risorse naturali e lo stato sociale mandando i nostri diritti in discarica. 

Ed è per questo che a questo attacco complessivo non possiamo che rispondere, tutti uniti, per un obittivo concreto per la Calabria e la nostra salute. La fine del commissariamento all'emergenza rifiuti. Crediamo che 15 anni siano bastati a dimostrare che questa classe dirigente non ha la volontà politica di costruire un sistema efficace di raccolta differenziata. Al contrario, vuole arricchire i gruppi di potere politico-mafiosi che speculano sui rifiuti. Da troppo tempo continuano a restare legalizzate discariche abusive e continuano a proporci veleni e inceneritori. La nostra volontà invece è chiara: siamo per la salute, siamo per la difesa del territorio e dei nostri diritti. Perciò ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità ed a partire dal commissario dovranno dimettersi tutti e andare - loro, sì - DIRITTI IN DISCARICA!
Cos'è successo lunedì 21 novembre:

lunedì 14 novembre 2011

MO BASTA! Riuscita la grande manifestazione di Crotone

[Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2011 ore 15.00]




AUDIO
Ascolta da qui
tutti gli interventi dal palco e le interviste fatte dal mediacamper da Radio Transizionedifase.org

VIDEO SU YOUTUBE
Guarda i video dalla manifestazione e tutti gli interventi finali dal palco. [in fase di completamento]

venerdì 4 novembre 2011

MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE

MANIFESTAZIONE 12 NOVEMBRE CROTONE
Fine commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria

La necessità di lottare per la difesa del territorio come Bene Comune, nell’ultimo anno, ha dato vita a una serie di battaglie da parte di movimenti, associazioni, sindacati che hanno sviluppato o esteso, in forme differenti, lotte già esistenti.
Uno dei principali banchi di prova che si trovano dinnanzi la maggior parte delle regioni italiane, delle province e dei comuni è la gestione del ciclo dei rifiuti: la fuoriuscita dall’emergenza continua e la sottrazione del suo controllo alle ecomafie.
Come nella maggior parte del meridione, anche in Calabria, uno degli attacchi più duri al territorio è dato dal commissariamento della gestione del ciclo dei rifiuti, iniziato circa 14 anni fa, nel lontano 1997.
L’emergenza rifiuti è stata utilizzata quale ammonimento verso popolazioni, comitati, associazioni e movimenti che si sono battuti e si battono contro il proliferare di inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario, è: se non volete finire coi rifiuti per strada come in Campania, bisogna costruire nuove discariche ed inceneritori. Soluzione, questa, che favorisce solo l’imprenditoria e la ‘ndrangheta e che risulta mortale per i nostri territori e le popolazioni calabresi.
Questo ricatto è inaccettabile e va contrastato con ogni mezzo.
In Calabria, cosi come nelle altre regioni italiane, non è la mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e discariche ad impedire la soluzione al problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione, riutilizzo e riciclaggio e raccolta differenziata, oltre all’assenza di serie e trasparenti procedure per l’affidamento della gestione dell’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, la logica che ha mosso le azioni dei vari Commissari per le emergenze ambientali in tutti questi lunghi anni è stata quella di favorire i privati nella gestione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Privati che “più smaltiscono e più guadagnano”, più abbancano rifiuti più si arricchiscono. Anche se i veri burattinai che hanno determinato e determinano lo sfruttamento e la distruzione dei nostri territori sono da ricercare in quel groviglio di interessi in cui si agitano la nostrana imprenditoria d’accatto, le mafie, il mondo delle professioni e della sanità, la classe politica e dirigente.
Quanto accade in Calabria e nel Mezzogiorno è emblematico della situazione del Paese: gestione non controllata di rifiuti industriali, pericolosi e solidi urbani, mancata bonifica di territori pesantemente inquinati.
In questo quadro un dato impressionante è quello della situazione sanitaria in Calabria, infatti, l’incidenza generale di malattie tumorali ha drammaticamente superato, per particolari patologie di cancro, la media nazionale. La gestione commissariale, che dura da oltre quattordici anni, ha completamente ignorato questa allarmante situazione.
Bisogna affrontare la questione ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione del ciclo dei rifiuti per avviare uno sviluppo eco-compatibile che crei nuove possibilità occupazionali e che, nel tutelare i beni comuni, faccia gli interessi concreti delle nostre comunità.
E' indispensabile, quindi, per rendere sostenibile lo sviluppo della nostra regione, restituire il potere di programmazione e di gestione del ciclo dei rifiuti alle comunità e agli enti locali, attraverso un percorso di reale partecipazione democratica. E’ indispensabile che l’intero ciclo dei rifiuti sia direttamente ed interamente programmato e gestito dal pubblico.
Non possiamo e non vogliamo più permettere che le nostre regioni vengano considerate terra di conquista dove è consentito realizzare qualsiasi attività lucrativa senza regole e senza rispetto per l’ambiente e contro la volontà delle popolazioni.
Per tutto questo INVITIAMO tutte le associazioni, le organizzazioni, le reti, i gruppi e le persone interessate ad aderire e a partecipare ad una grande manifestazione, che si terrà a Crotone il 12 Novembre 2011, per chiedere la fine del commissariamento per l’emergenza rifiuti in Calabria e in tutte le altre regioni commissariate.

Per info e adesioni: