Le polemiche infiammano sul Ponte Bucci
all’indomani dell’aumento del costo dei biglietti sul trasporto urbano,
interurbano e regionale. Aumento che si ripresenta in maniera sempre più
sistematica e che lascia presagire un servizio pubblico sempre più oneroso e
meno efficiente. In qualità di studenti,
cittadini, abitanti dell’area urbana Cosenza-Andreotta-Rende riteniamo un
ingiustizia pagare 1.60 Euro per il costo di un biglietto dell’autobus o
abbonamenti che vanno dai 32 euro mensili (studenti) ai 46 per il resto della
cittadinanza. Gli aumenti sono diretta
conseguenza del taglio ministeriale e regionale ai finanziamenti al TPL e le
conseguenze sono drastiche. Ci vediamo ulteriormente beffati se pensiamo che i
biglietti non sono più tarati in base ad una percorrenza a tempo, bensì sulla
singola tratta, e ciò comporta un maggiore dispendio per chi utilizza i
trasporti pubblici. Infatti se una persona dovesse utilizzare più volte i
mezzi, avendo rimosso i biglietti giornalieri, si troverebbe a spendere più di
5 euro al giorno. A questo punto viene da chiedersi perché un cittadino
dovrebbe essere incentivato a prendere un mezzo pubblico sapendo che non esiste
un servizio regolare che colleghi Cosenza con Arcavacata, che gli orari sono
del tutto imprecisi e mal strutturati così come le linee di percorrenza, che
non esiste un servizio notturno ecc…
In un agglomerato urbano di 200 mila
abitanti non esiste un reale piano integrato per il trasporto pubblico locale causando
un inutile proliferazione delle aziende operanti sul territorio, del tutto
incapaci di fornire un sevizio libero ed efficiente.
Nell’area urbana Cosenza-Andreotta-Rende operano
due autolinee, una mista (AMACO) ed una interamente privata (Consorzio Autolinee),
le quali, nonostante i lauti finanziamenti ricevuti dalle istituzioni
Regionali, non soddisfano minimamente il reale bisogno di mobilità richiesto
dalla popolazione non riuscendo, nemmeno, a retribuire i propri dipendenti.
Come Laboratorio Politico Ateneo Controverso
insieme ai cittadini pretendiamo l’apertura di un tavolo di discussione con gli
enti locali, il consorzio e la regione in cui rivendicare:
- Una tariffa agevolata per gli studenti e
le fasce più deboli.
- Una
riduzione immediata del costo del servizio del 50%
- Rimodulazione razionale delle tratte e
orari di percorrenza con un nuovo piano di trasporti
- Un servizio di qualità dei trasporti
locali che sia realmente efficace nel soddisfare un pieno diritto alla
mobilità, puntando ad un sistema ecosostenibile
- Istituzione di un reale servizio notturno
di collegamenti urbani
- Ripubblicizzazione totale del servizio con
relativa creazione di un’agenzia pubblica da incentivare in base ai
servizi offerti e disincentivare il
trasporto privato con relative tassazioni.
- L’esproprio della aziende private che, nonostante
i finanziamenti istituzionali, non riescono a garantire un efficiente servizio
e l’adeguata retribuzione dei dipendenti
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