Lo scorso 30 gennaio, a Camere sciolte e ormai al termine del mandato del ministro Profumo, è stato emanato il decreto ministeriale 47/2013 sull'Auto Valutazione e l'Accreditamento delle sedi e dei corsi universitari. Nel più totale silenzio mediatico, il dispositivo sancisce i parametri e le modalità di valutazione che verificheranno periodicamente e decreteranno la vita o la morte (soprattutto la morte) degli atenei e dei corsi di studi.Questi parametri risultano ancora più stringenti soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità dei corsi, che è messa a repentaglio già a partire dal blocco delle assunzioni, già in vigore col blocco del turn over al 20 %.
Infatti, se non si soddisfano i requisiti per l'accreditamento si va incontro alla soppressione dei corsi oppure al moltiplicarsi di numeri chiuso o programmato locale in tutti gli atenei.
A questa prospettiva noi ci opporremo fuori e dentro i luoghi della rappresentanza, e chiediamo il ritiro del decreto 47 (AVA).
Siamo pronti a scendere in piazza per ribadire il carattere pubblico e di massa dei nostri atenei, con la volontà che si apra un dibattito ampio nel paese sul ruolo dei saperi e sul futuro di milioni di studenti a cui si vuole negare l'accesso ai gradi più alti della formazione!
Il testo del decreto sull'AVA come pubblicato dal Miur:
Scheda tecnica esplicativa del decreto e delle sue conseguenze per la didattica e sui numeri chiusi:
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